Un paio d'anni fa con I guardiani della notte Timur Bekmambetov aveva stupito il mondo incassando uno sproposito di rubli. Ora, naturalmente ci riprova con I guardiani del giorno. La storia è nota: le forze delle tenebre e quelle della luce stanno in equilibrio, anzi rispettano la tregua, controllandosi reciprocamente. Dietro il nostro vivere quotidiano in realtà si rivive il clima della guerra fredda d'altri tempi, con due imperi contrapposti. Hanno cambiato nome, origine, ideologia, ma è ancora così. Ci scappano i morti, ci sono i complotti per far ricadere la colpa sugli altri, ci sono amori e tradimenti. Con due varianti: la prima consiste nell'inquisizione, due gemelli claudicanti e baffuti che agiscono da arbitri, l'altra che tutto quel che vediamo si svolge a Mosca con tanto di scritte in cirillico e non sui tradizionali scenari del genere made in Usa. Non importa tanto la trama, che consiste nel fatto che Anton (combatte per la luce, infatti lavora alla società elettrica) sia lacerato perché suo figlio milita nel campo opposto mentre la donna che ama è la più luminosa paladina della sua squadra, tra le mani di Bekmambetov sono i sussulti visionari che contano, dalle origini guerriere con Tamerlano ai neon che scorrono sui vetri delle auto, dalle figurine dei calciatori che si animano a furibonde corse in auto sulle facciate dei palazzi, poi i crolli spettacolari, il gessetto del destino, capriccioso e fragile. Più di due ore di trovate sorprendenti, non sempre piacevoli, sottolineate da punti di vista stravaganti, angolazioni inedite, momenti surreali e invenzioni da commedia come quella di una anziana donna asiatica con il figlio. Sono in attesa dell'ascensore vedono entrare una lui e una lei che li chiudono fuori, si sentono strani rumori e mugolii, poi i due riescono. L'anziana è attonita e opta per le scale, mentre noi sappiamo che non si è trattato di amplesso veloce, bensì di scambio, letterale, di corpi. Per creare confusione nelle fila nemiche. Tutto si tiene, compreso un intermezzo da bagno schiuma tra i due innamorati che improvvisamente si ritrovano in uno scenario incontaminato e non tra la plastica della doccia. Una ubriacante follia non priva di un suo fascino e gestita davvero con virtuosismo, magari fine a se stesso, ma innegabile. Al punto che già si annuncia il terzo episodio della saga.