PRIMA

41 bis. È tortura, anche se lo dice l’America

GONNELLA PATRIZIO,ITALIA/USA

C’è poco da cavillare. D.D. Sitgraves, giudice californiano, senza troppi giri di parole ci ha sbattuto in faccia una verità che molti di noi sussurravano: in Italia c’è il rischio di tortura. Ad analogo giudizio era arrivata, nel silenzio delle istituzioni italiane, la Corte europea dei diritti umani. I fatti riguardano la carcerazione dura a cui sono sottoposti mafiosi e terroristi, ossia il famigerato 41 bis. Non c’è ragion di stato che tenga. Di fronte a una delegazione di ispettori internazionali del Comitato contro la tortura del Consiglio di Europa, alcuni funzionari dissero con sorprendente franchezza che il 41 bis serve a indurre alla collaborazione. Ci voleva un giudice americano per infrangere un tabù tutto nostro. Per anni non è stato possibile neanche parlarne, altrimenti si veniva automaticamente considerati nemici dell’anti-mafia. Nel 2002 il 41 bis è divenuto regime stabile nel nostro ordinamento. E il ministro Mastella giusto pochi mesi fa aveva annunciato un ulteriore inasprimento del regime. Nelle stesse settimane, accadeva che l’omologo britannico di Mastella titubasse nel concedere l’estradizione di un detenuto camorrista verso l’Italia apportando la medesima argomentazione di Sitgraves, e che il nostro guardasigilli gli assicurasse che il detenuto in oggetto non sarebbe mai stato sottoposto al 41 bis. Ammissione di colpa più patente è difficile immaginarla. Oggi Mastella risponde agli Usa come un bambino che tenta malamente la propria dialettica: se io torturo, tu torturi di più, avete la pena di morte e avete fatto Guantanamo. E allora? Questo ci esimerebbe dal riflettere sulla sentenza di un giudice libero che liberamente applica le convenzioni internazionali? In Italia c’è il rischio di tortura, ci ha detto. E, viene da dire, ciò sembra plausibile. Tanta paura pare infatti destare l’introduzione del reato di tortura nel nostro codice, bloccata oggi a Palazzo Madama e da ben venti anni simbolo dell’inadempienza italiana rispetto ai dettami delle Nazioni Unite.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it