CULTURA

Dalla réclame di Depero alle macchine di Agnetti

DI GENOVA ARIANNA,

Fino al prossimo 25 settembre la scena del Mart è tutta per i Nabis con il grande omaggio a Maurice Denis. Negli spazi esterni, invece, guardano il visitatore Gli occhi di Segantini, opera inedita che Luca Vitone (Genova, 1964) ha progettato appositamente per quell'«outside» del Mart, omaggio alla memoria culturale del Trentino e alla sua natura di aspre montagne. Poi, sarà la volta della nuova stagione espositiva che parte lanciandosi nel mondo della pubblicità di autore con la rassegna dedicata a Fortunato Depero e alle sue innumerevoli «liaison» con il mondo della réclame. In primis, con l'autopromozione, agita anche ironicamente, su carta da lettere, con l'utilizzo di manifesti e curiosi cartelli. Quella di Depero fu una vera e propria officina che proclamava la rivoluzione del mondo attraverso una attrezzatura oggettistica completamente diversa. Un universo «ricostruito» con colori, pupazzi, marionette, danze meccaniche e «marchi» importanti dalla Campari al liquore Strega alla ditta di dolciumi Unica o la casa farmaceutica Schering. La rassegna, apertura il 13 ottobre (fino al 24 febbraio), a cura di Gabriella Belli e Beatrice Avanzi, abbraccia tutta la produzione pubblicitaria del futurista Depero, dai bozzetti ai manifesti degli esordi fino al sodalizio con la Campari (sono gli anni 1925-26) che andrà a costituire un caso unico nel panorama della storia dell'arte. Fortunato Depero inventò anche i padiglioni tipografici, pur non essendo architetto. L'artista infatti mescolava nella struttura blocchi di cemento e lettere scolpite trasformando lo spazio in una gigantesca parola. Un viaggio a New York sposterà ulteriormente l'artista verso il dinamismo meccanizzato delle forme e l'accelerazione robotica dei suoi «personaggi». Qui collaborerà con Vanity Fair e Vogue. Le nuove creazioni pubblicitarie sono ora improntate sui contrasti cromatici forti e su una linea spezzata di matrice jazzistica.
Il tuffo nel futurismo continuerà al Mart con un percorso dalle collezioni del museo che si incentra sulle ricerche dell'avanguardia del 900 e con una esposizione dedicata ai maestri storici, partendo da Boccioni per approdare ai tagli di Fontana. Si cambia direzione poi con Arte contro, una collettiva di artisti russi dal 1950 a oggi provenienti dalla collezione Alberto Sandretti. E per il 2008? Il calendario promette una rentrée: da febbraio Vincenzo Agnetti (prima antologica a 25 anni dalla morte) cui seguirà la retrospettiva su Chen Zhen, scomparso a soli 45 anni nel 2000. Infine, in giugno, in occasione di Manifesta, il Mart proporrà la sua Eurasia.

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