VISIONI

Black out di Skype, comunicazioni mute per 24 ore

SBARIGIA GIULIA,

Skype è andato in tilt, «ci scusiamo per l'inconveniente», poi, per tutta la giornata di ieri, pochissimi altri annunci. La web page dove controllare lo stato del funzionamento, heartbeat.skype.com, continua a mostrare cuori pulsanti, come se tutto fosse ok, ma l'impressione è di un infarto in corso. Il black out mondiale dura da giovedì pomeriggio, doveva essere risolto in poche ore, ma ne sono già trascorse 24 e i telefoni via web ancora non «squillano». «Un guasto tecnico», dicono dalla casa base, ma di dimensioni globali: il collasso si è manifestato in Asia e in Europa, dove il problema sembra in via di risoluzione, ma anche in Sud America e in gran parte degli Usa. Worldwide sono 220 milioni gli utenti del software che consente di parlare o chattare gratis con chiunque, in qualsiasi paese del mondo, di cui a regime se ne calcolano fra i 5 e gli 8 milioni, con vette di 9 milioni di connessioni simultanee nei momenti più caldi: il danno è notevole. Skype deve la sua fortuna a diversi fattori: lo sviluppo della banda larga su scala planetaria, la semplicità d'installazione e di utilizzo, i bassi costi per le comunicazioni verso la telefonia fissa e l'introduzione di apparecchi telefonici da collegare al computer tramite la porta Usb che rendono l'esperienza comunicativa più «consueta» rispetto all'utilizzo di cuffietta e microfono.
I motivi del blocco non sono noti e chissà se mai lo saranno. Dall'azienda lussemburghese, creata nel 2003 da Niklas Zennström e Janus Friis e acquistata nel 2005 da eBay, il colosso delle aste online, per oltre 4 miliardi di dollari, ci tengono però a comunicare che gli hacker non c'entrano, ma piuttosto è un problema software: «non si è trattato di un'operazione pianificata di manutenzione del nostro sistema di pagamenti via web né c'è stata nessuna forma di attacco». Le speculazioni si sprecano. Colpa degli aggiornamenti dei sistemi operativi Microsoft rilasciati il giorno di ferragosto per Xp e Vista che avrebbero creato un conflitto con i server di eBay? O, come suggeriscono alcuni gruppi radical-cospirazionisti, il downtime sarebbe l'effetto della collaborazione tra Skype e i servizi segreti statunitensi (Cia e Fbi) per rendere il software completamente trasparente alle intercettazioni (Calea compliant)? O ancora, secondo quanto riportato da Valery Marchuk dei SecurityLab.ru (azienda russa leader della sicurezza informatica), che sia stato proprio un attacco a colpi di codice a mandare tutto in tilt? C'è chi addirittura tira in ballo il crollo delle borse, ma la versione più accreditata rimane comunque il malfunzionamento di un algoritmo di scambio dati tra client e server. Strano è che una grande azienda di telecomunicazioni non abbia un piano di roll-back, una via di uscita, per tornare alla situazione originaria.
Poche laconiche informazioni trapelano dai piani alti: «Siamo sulla via del recupero del servizio», si legge sull'home page di Skype, via via aggiornata con «confortanti» avvisi: «Un numero incoraggiante di utenti può ora nuovamente utilizzare Skype. Sappiamo che non siamo ancora al di là del guado ma siamo in una forma migliore di quanto non fossimo giovedì». Secondo i responsabili dell'azienda in Asia, e da qualche parte in Europa, il sistema di telefonia Voip (Voice Over Ip) dava segnali di miglioramento già ieri in mattinata.
Se la parola passa agli utenti i commenti sono invece meno rassicuranti, basta connettersi al forum di Skype per avere il polso della situazione. Alle 17.20 Mr. Pin, il moderatore italiano, annunciava il ripristino delle linee in Emilia Romagna e a Roma, alle 21.30 la voce degli user contraddiceva l'informazione ufficiale.

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