VISIONI

Rutelli, promesse di legge in Ticino

CATACCHIO ANTONELLO,

Il vicepremier e ministro dei Beni culturali Rutelli è arrivato a Locarno su invito del suo collega svizzero Pascal Couchepin, accompagnato da Davide Croff, presidente della Biennale di Venezia e da Irene Bignardi, responsabile di Filmitalia. In mattinata l'incontro tra i due ministri ha portato a un accordo per consentire ai cittadini svizzeri di usufruire delle stesse condizioni dei cittadini Ue per l'accesso a musei, gallerie, siti archeologici e parchi italiani. «È un segnale per rafforzare l'amicizia e la stima reciproca fra l'Italia e la Svizzera e per aumentare il turismo» hanno detto. In agenda anche la repressione, da ora più severa del traffico illegale di opere d'arte, e la restituzione di ciò che viene trafugato («è uno snodo fondamentale, la Svizzera collabora in modo fattivo, ci sono scambi fra le forze dell'ordine e una filosofia che ci accomuna», ha precisato Rutelli). Insieme alle collaborazione nel campo delle coproduzioni cinematografiche bilaterali con norme che le agevolano.
Nel pomeriggio Rutelli ha incontrato la stampa italiana sottolineando come si tratti di «un momento positivo per il cinema italiano, sia per il botteghino che per la quota nazionale». Molta soddisfazione per «il via libera al Palazzo del cinema e dei congressi che a Venezia si attendeva da decenni». Il ministro ha anche aggiunto che per il cinema il governo fa, ma deve fare di più, perché c'è stata una certa distanza in questi ultimi anni: «La legge di sistema è però molto complicata per l'intreccio degli argomenti. Abbiamo comunque dei testi di legge già dopo un anno quindi prima della fine della legislatura dovremmo portarla a casa. Nella finanziaria ci sarà una prima normativa a proposito del Tax shelter, dopo un negoziato con il ministero dell'economia. C'è inoltre un rapporto dialettico con autori e industria importante».
Locarno poi ha fatto affiorare il fascino e il senso della Piazza «termine che ha un significato che vale più di agorà, che ha una valenza politica. Quella di Locarno poi è una piazza italiana, qui a Bissone è nato Borromini». Insomma bisogna riscoprire e rianimare le piazze come luogo di incontro, di scambio, di vita. Un inno alle piazze d'Italia da fare rivivere a partire dal Ticino, territorio elvetico, ma lingua italiana, da difendere sottolinea il ministro, prima di andarsene a fare una pennichella dice con calcata ironia.

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