VISIONI

Le ragazze di Milano, da Cortese a Valeri

Documentario
CATACCHIO ANTONELLO,

Cosa hanno in comune Valentina Cortese, Adriana Asti, Franca Valeri, Lucia Bosè, Ottavia Piccolo, Mariangela Melato, Angela Finocchiaro e Marina Massironi? Sono attrici. In particolare sono attrici milanesi (con l'eccezione della Piccolo divenuta meneghina d'adozione). Tutte insieme vengono omaggiate da un documentario, Le ragazze di Milano - storie di cinema, realizzato da Tonino Curagi e Anna Gorio per l'amministrazione provinciale (questa sera all'Oberdan). Un pretesto geografico, che però offre uno spaccato davvero intrigante e scandisce il passare degli anni, dei film e dei tempi. La Cortese, nutrita col latte lombardo, che approda a Hollywood, con un contratto di sette anni, ma dopo tre film non fa più nulla perché ha gettato un bicchiere di whisky in faccia a Zanuck che aveva esagerato con le avance e la tiene in salamoia per il resto del contratto. Lei, presentata con qualche enfasi in questo modo: first Garbo, then Bergman, now Cortese. Lucia Bosè che racconta con capelli blu come sia partita da commessa di marron glacés, per approdare vincente al mitico concorso di miss Italia del '47 (con Canale, Lollobrigida, Rossi Drago). Il genio comico di Franca Valeri che non si piega neppure di fronte a morbi dispettosi, capace di imporsi come signorina snob che affitta un sottoscoglio a Capri per tre mesi, esponente dei Gobbi con Bonucci e Caprioli, magistrale cugina della Loren nel Segno di Venere, autrice dei suoi testi e di sceneggiature. Adriana Asti che parte affascinata dal teatro, poi Visconti, Bertolucci, Bunuel, Brass e il gusto trasgressivo. Ottavia Piccolo che comincia bambina e cresce sullo schermo, Melato (gamba de seler, coma la chiamava mamma) con Petri e Wertmuller, Finocchiaro con Nichetti e Comencini, Massironi con Aldo Giovanni e Giacomo, ma anche Soldini e Piccioni. Sguardi femminili su figure di donne diverse e magnifiche.

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