VISIONI

I ragazzacci ora fanno beneficenza

Ocean's thirteen
CATACCHIO ANTONELLO,

Sono tornati. I ragazzacci di Ocean, risvegliati dal letargo dopo quel Colpo grosso di Lewis Milestone con il Rat Pack nel 1960, hanno sfoderato il loro terzo exploit dei nostri tempi. Steven Soderbergh come sempre in cabina di regia, a dimostrazione che un regista di talento può spaziare dalla sperimentazione al blockbuster, con lui i complici abituali. Su tutti George Clooney e Brad Pitt, che non esitano a commuoversi davanti alla tv dove Oprah fa beneficenza e ricostruisce la casa di una famiglia afroamericana. Anche perché nulla si butta via. Neppure le lacrime. Infatti quando l'ex nemico Andy Garcia fornisce loro un prestito di diverse decine di milioni di dollari (perché vuole sgambettare un rivale) a tasso da strozzino, loro restituiscono la cifra con una fantastica donazione ai bimbi poveri di Oprah e Garcia deve fare buon viso a cattivo gioco. Il gioco poi è la chiave di tutto perché, dopo l'escursione europea del secondo episodio, la banda di Ocean è tornata a Las Vegas. Dove opera un nuovo squalo, interpretato da Al Pacino con il nome di Bank (e già la dice lunga su cosa si debba diffidare). Il quale, dopo avere usato come socio Elliott Gould, lo ha turlupinato, lasciandoli come unico benefit un infarto. Sono cose che non si fanno. Così, Ocean e i suoi tornano tutti in città per orchestrare la vendetta e fare tredici con due dadi. Obiettivo devastare gli interessi e l'ego di Pacino come un terremoto. Nonostante i sistemi sofisticati di controllo, arrivano a taroccare tutti i giochi del megahotel casino, dalle slot machine alla roulette. Il colpo di genio e sociale viene dalla necessità di truccare i dadi. Compito difficile, perché bisogna inviare in Messico Casey Affleck, infiltrandolo tra gli operai che realizzano i cubetti con un polimero speciale. Lo yanqui tocca con mano lo sfruttamento in fabbrica e organizza uno sciopero. Gesto encomiabile, che però rischia di mandare in fumo il lavoro della banda. E allora viene inviato anche il fratello Scott Caan, che anziché risolvere la grana si unisce con entusiasmo ai rivoltosi in nome di Emiliano Zapata. A Ocean non resta che risolvere la questione a suon di quattrini. Fanno i conti, ma sbagliano, credono di dovere sborsare milioni di dollari per coprire gli aumenti salariali richiesti, quando invece scoprono che sono noccioline, per loro, mentre per i messicani sono festa grande quei pochi centesimi all'ora rimediati.
La simpatia che irradia la banda multietnica di Ocean (ci sono anche Don Cheadle, Shaobo Qin e Bernie Mac) è proprio legata a questa capacità di sporcarsi le mani, non solo metaforicamente. Armeggiano con scavatrici, si improvvisano camerieri e uomini delle pulizie, ma sono anche in grado di lavorare con strumenti sofisticati, come dimostrano nella sequenza in cui modificano al volo i loro volti al computer che li sta smascherando.
Solo una donna in questo episodio, Ellen Barkin in veste di assistente speciale di Pacino, mandrilla secondo le informazioni, anche se per sedurla è indispensabile un afrodisiaco da cartone animato. Il seduttore è talmente maldestro che si lascia andare alla frase terrificante «mica male, per la tua età», si guadagna uno sguardo infuocato, ma la chimica sta lavorando per lui. E ancora, diamanti, riconoscimenti alberghieri e tanto altro. Ironia quindi, miscelata con una dose massiccia di buonismo che permette alla storia di scorrere anche nei momenti in cui la quantità di truffe da orchestrare rischia l'overdose, sino all'irresistibile crescendo finale. La gestione della commedia secondo Soderbergh è basata sul divertimento di chi la sta realizzando, con la convinzione che poi tutto questo arriverà anche al pubblico. Per Ocean's Thirteen la missione è compiuta.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it