Un tempo Milano si vantava di essere la capitale morale. Perso quel primato sta candidandosi a diventare la capitale moralista. La scorsa settimana, contestualmente all'inaugurazione del Festival di cinema gaylesbico e queer culture (giunto alla 21ma edizione) si è tenuta la riunione di giunta del comune di Milano. Tra le diverse cose da approvare il patrocinio e il finanziamento al festival. In giro i manifesti che pubblicizzano l'evento già prevedono il patrocinio. Come sempre avvenuto. Il festival era stato inoltre inserito nelle iniziative della notte bianca milanese, voluta dal comune. Così come è stato dato il teatro Strehler dal Piccolo. Ufficialmente nulla è stato ancora detto. Ma il sindaco Moratti ha fatto i capricci. E ha respinto la richiesta dell'assessore alla cultura Vittorio Sgarbi, mentre il suo collega assessore al tempo libero Giovanni Terzi, forse fiutando l'aria, neppure ha presentato la richiesta. 30mila euro per il festival dissolti.
Sgarbi si dice basito e convinto di poter far recedere il sindaco dai suoi propositi. Ma all'interno della giunta altre voci si levano contro l'iniziativa. L'assessore all'urbanistica Carlo Masseroli rilascia dichiarazioni grottesche. La sua tesi per il mancato patrocinio e finanziamento è la seguente «troverei assurdo che il comune diventasse il rappresentante del mondo gay», il delirio prosegue: «gli omosessuali non hanno delle famiglie costituite e si possono permettere un tenore di vita sopra la media. E allora perché dovremmo finanziarli?». Il redditometro per il pubblico delle manifestazioni culturali?
Da questa scelta della giunta trapela la miseria politica, culturale e liberale che sta vivendo la città. C'è grande efficienza solo per avere più polizia, per dare spazio a speculazioni edilizie o per diffondere kit antidroga. Lo scorso anno Letizia Moratti aveva candidato nella sua lista civica anche il direttore di Gay tv. In campagna elettorale va bene tutto, anche i 180 voti portati da un esponente della comunità gay, a bocce ferme, invece, affiora il vero animo del sindaco. Per la verità oltre a Sgarbi, anche alti esponenti della maggioranza di centrodestra sono perplessi, come Giulio Gallera capogruppo di Forza Italia a palazzo Marino che dichiara «spero che la giunta riveda questa posizione, un'amministrazione liberale deve togliersi questa macchia che sa di discriminazione». Si è indignato pure il nipote di Mario Sironi che ha deciso di sospendere la catalogazione delle opere del nonno destinate alla città per protesta contro la decisione del sindaco.
Nel frattempo il festival prosegue, questa sera tra gli altri film in cartellone, sono in programma la commedia scanzonata Puccini for beginners di Maria Maggenti (con Gretchen Mol tra gli interpreti, attrice che è già stata Bettie Page su grande schermo)e il drammatico Un jour d'été di Franck Guérin, la storia dell'amicizia di due giovani devastata dalla tragedia.