Sui siti di download e condivisione si trova sottotitolata, grazie all'immane e imprescindibile lavoro dei fansub. Su blog, forum e community sparsi nella rete tutti ne parlano come dell'ultimo colpo di genio di Aaron Sorkin (l'ideatore di West Wing con Martin Sheen presidente liberal e una valanga di Emmy nel palmares): è Studio 60 on Sunset Strip, serie già culto della Nbc. Dialoghi raffinatissimi, humor acido e colonna sonora impeccabile per raccontare la tv dall'interno, niente a che vedere con il nostrano Boris, non ci sono concessioni al compiacimento. Con il consueto gusto per il retroscena Sorkin costruisce un perfetto meccanismo a puntate: rapporti politici, censure, giochi di forza, amori e dissapori, tutto si consuma dietro le quinte di uno show televisivo in diretta, una sorta di Saturday night live. Protagonista è Matthew Perry (il Chandler di Friends), i diritti della serie se li è già accaparrati Mediaset. L'anteprima di Studio 60 è il pezzo pregiato del Telefilm festival (11-13 maggio) di Milano (all'Apollo cinema) che venerdì (ore 11 alla sala Fedra) apre il cartellone e anticipa la tavola rotonda (ore 15): «È lo spettacolo, bellezza: come nasce uno show tv» con Aldo Grasso, Carlo Freccero e Giorgio Gori.
«Siamo in piena età dell'oro dei telefilm», ha sottolineato Leo Damerini, direttore artistico della manifestazione (e autore, insieme a Fabrizio Margaria, del Dizionario dei Telefilm Garzanti) per poi snocciolare le cifre del successo: dallo scorso settembre a oggi, le tv generaliste hanno dedicato quasi il 20% dei loro palinsesti proprio al genere seriale. In cima alla lista, Italia 1, al 21,95%, seguita da La 7 al 21,57%, Rete 4 (18,84%) e Rai 2 (10,66%). «Un boom trasversale - spiega - che passa dall'editoria al mercato pubblicitario che illumina il piccolo schermo e coincide con l'anno del de profundis dei reality show o dei programmi nati vecchi come quello di Funari». La polemica con il festival della Fiction di Roma (2-7 luglio) la liquida con una battuta, ma al vetriolo: «Va bene che Roma è caput mundi, ma saremmo felici se rimanesse qualcosa qui, prima o poi si prenderanno pure Sant'Ambrogio con gli Oh Bej Oh Bej!».
In programma a Milano oltre agli episodi inediti di Dr.House e Ugle Betty, anche Heroes, supereroi in carne e ossa, mondi dipinti, fumetti in una New York dal tocco Marvel, è già una droga per i cultori (da settembre su Italia 1), e poi Dexter, con Michael C. Hall (tra i volti di Six Feet Under) e l'apocalittico Jericho, il day-after di un'esplosione atomica in una cittadina della provincia americana (andrà in onda su Rai2).