VISIONI

«Apocalypse show», il varietà dei picconatori di una volta

SBARIGIA GIULIA,Roma

Gianfranco Funari, 75 anni, entra nello studio 15 di Cinecittà, quello di lusso riservato ai grandi varietà, entra e ovviamente strilla, poi inciampa, cade faccia a terra, si rialza, spara imprecazioni. Il suo Apocalypse show - in onda da oggi, in prima serata, su Raiuno e poi ogni sabato per cinque puntate - promette già faville: dietro c'è il re Mida delle produzioni televisive, Bibi Ballandi, l'idea porta la firma di Diego Cugia, provocatore per contratto, con tanto di benedizione del direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce e copertina di Sorrisi e canzoni.
Ingranaggi e macchinari dei Tempi moderni fanno la scenografia faraonica, un orologio scandisce l'inesorabile, il titolo apocalittico suggerisce la fine del mondo, insomma per lo show incaricato di risollevare gli ascolti in picchiata, gli ingredienti sono stati assemblati con sapienza: c'è il ritorno del re della mortadella in casa Rai, con la lingua avvelenata dopo 11 anni di esilio, o, se si preferisce, il suo esordio su Raiuno, dove non era mai approdato; c'è la polemica sulla censura, scatenata dal picconatore Cossiga con una lettera al vetriolo all'indirizzo del direttore generale della Rai Claudio Cappon; c'è la promessa di dire tutta la verità senza riserve, «perché noi siamo l'espressione dell'opinione pubblica», azzarda Funari.
Il leit motiv della censura ancora tira, se andava bene in tempi di governo Berlusconi andrà bene anche con Prodi, si saranno detti. E infatti. «Sono un censurato doc, ha preso bei calcioni al sedere sia da destra che da sinistra. La prima volta a cacciarmi fu Sodano, direttore di Raidue, poi sono andato a Mediaset e mi hanno cacciato, su ordine preciso di Craxi. E poi è accaduto ancora in Rai e poi a Mediaset. In tutto so' stato cacciato quattro volte. Certo, avevo detto cose terribili, ma sempre in buona fede. A Craxi dissi 'sei un ladro'. E Berlusconi sta ancora con i sali sul divano - ma comunque - È il più grande imprenditore che esista», racconta Funari che con Cugia imbastisce ad arte il tormentone delle schegge impazzite: «Sono io che devo tenere d'occhio Cugia o è Cugia che deve tenere d'occhio Funari?». Naturalmente parla in romanesco, con gli infiniti tronchi e quell'intonazione strascicata che ha fatto la fortuna degli imitatori, Guzzanti in primis. Diego Cugia dice di sé: «Sono stato spesso censurato, ma senza essere martire, non mi piacciono i martiri né gli eroi», ma in questo caso: «Penso che Del Noce non abbia neanche letto il copione», per dire che davvero ha ottenuto carta bianca dal direttore di rete. Concede carta bianca e non si autosospende, come accadde quando a chiedere garanzie fu Celentano? Del Noce nicchia: «per RockPolitik mi sono autosospeso perché non conoscevo i contenuti, qui invece li conosco, so il senso del programma». Quindi con Diego Cugia (che ha scritto i testi di RockPolitik) lo strappo si è ricucito, è bastata la lettera di scuse? «Sì - dice - è acqua passata» e infatti l'anno dopo Cugia metteva la firma per un'altra mega produzione, Non facciamoci prendere dal panico con Gianni Morandi. L'unico divieto è per le parolacce, giura Funari, che tira giù saracche appena può esibendo la sua verve incazzosa.
Il divo del trash di una volta canterà, giocherà con le telecamere e si produrrà in prediche dettate dall'attualità: «Apocalypse show sarà un pugno nello stomaco, non necessariamente aggressivo, ma inteso anche in termini di poesia, di tenerezza e di riflessione sul momento che stiamo attraversando», sottolinea Cugia. Questa sera si cavalcherà l'onda verde con un monologo sulla siccità, ma ci sarà anche l'occasione per elucubrare sul caso Cogne o sui drammi contemporanei in un clima da fine del mondo.
Se Cossiga salta la prima puntata, perché in periodo elettorale le regole televisive diventano ferree - ma Raiuno ha ottenuto una deroga alla commissione di vigilanza Rai, chissà se il presidente emerito della Repubblica farà capolino nei prossimi giorni - per questa sera il parterre di ospiti prevede: Irene Grandi, Lucio Dalla e la star del twist Chubby Checker. Le incursioni comiche sono a cura di Fabio De Luigi e Diego Parassole, più interventi surreali di Antonio Rezza.

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