VISIONI

«Boris», la fiction nella fiction

serie tv
SBARIGIA GIULIA

Si chiama Boris, come Boris Becker, ed è la nuova fiction, tutta italiana, prodotta dalla Wilder per Fox Channel Italy: 14 episodi di 30 minuti ognuno sul satellite ogni lunedì, alle ore 23, a partire dal 16 aprile. In realtà doveva intitolarsi Sampras, l'asso di Wimbledon però non ha concesso l'utilizzo del suo nome e quindi alla fine l'ha spuntata il tennista tedesco.
Acida, sarcastica, irriverente, cattivella, dicono dalla produzione, «sull'onda di Friends, ma anche dei Simpson, a metà tra la fiction e la sit-com». Boris, presentata come «la fuori serie italiana», sembra corteggiare quel pubblico di trentenni che divora Lost e 24, colleziona dvd in cofanetto o scarica a rotta di collo dalla rete, e in effetti il target del canale (pacchetto base Sky) punta proprio su abbonati tra i 15 e i 45 anni, anche se l'idea, per il prossimo futuro, è di proporla alla tv generalista. La regia è firmata da Luca Vendruscolo (nel 2002 aveva diretto il lungometraggio Piovono mucche) che l'ha scritta con Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre, da un'idea di Luca Manzi e Carlo Mazzotta. La sigla d'apertura è d'autore: composta e eseguita da Elio e le storie tese.
È una fiction nella fiction che prende a martellate i prodotti seriali nostrani, quelli tutti caserme, divise, camici e ospedali, e svela dall'interno meccanismi, isterie e frustrazioni del piccolo schermo.
Boris è il nome un pesciolino rosso che nuota in una bolla di vetro, compare in tutte le scene come come il salamino di Jacovitti ed è il portafortuna del regista (Francesco Pannofino) che adora il tennis e sta girando la seconda serie di una soap ospedaliera dal titolo Gli occhi del cuore, prodotta inspiegabilmente, nonostante il flop della prima stagione, da una fantomatica rete televisiva. Il set è un capannone di Cinecittà, il punto di vista è quello dello stagista (Alessandro Tiberi), ovviamente sfruttato, sicuramente volenteroso - prepara caffè, ma sogna di fare il regista. La prima puntata di Boris coincide con l'inizio delle riprese de Gli occhi del cuore, il direttore della fotografia è cocainomane, gli attori protagonisti (Pietro Sermonti e direttamente da Notte prima degli esami - oggi Carolina Crescentini) si atteggiano a star e ambiscono al Telegatto, la produzione (se ne occupa Antonio Catania) latita e quando c'è fa disastri, l'assistente alla regia (Caterina Guzzanti) però è efficientissima. Nel corso della serie sono previste anche guest star: Valerio Mastandrea, Roberto Herlitzka, Giorgio Tirabassi...
Racconta Pietro Sermonti, che poi è un ex Medico in famiglia: «la novità è mostrare un set, quello che c'è dietro una fiction. Molti di noi si sono tolti i sassolini rimasti nelle scarpe e il risultato è di assoluta verità, quasi un documentario o un film di Cassavetes», dice divertito.

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