VISIONI

Le tv satellitari nella guerra dell'Auditel

SBARIGIA GIULIA,Roma

È sempre attuale l'annosa polemica della rilevazione degli ascolti, dei controllori che sono i controllati, perché nel consiglio d'amministrazione Auditel - presieduto da 22 anni dal berlusconiano Giulio Malgara - Rai e Mediaset la fanno da padroni. Poi si sono aggiunte le tv satellitari - la monopolista Sky e le piccole realtà - e l'annosa polemica ha iniziato a travalicare il duopolio.
Il cambiamento, a questo punto, si impone e infatti dal 2 aprile anche le emittenti della parabola parteciperanno alla guerra degli ascolti. Il gruppo dell'australiano Rupert Murdoch, che è riuscito a infilare un suo uomo, Vittorio Bossi, nel comitato tecnico (organo consultivo che in quest'occasione si è fatto sentire), ha chiesto, e ottenuto, delle garanzie: l'aggiornamento del campione d'ascolto (la media di 500mila abbonati in più ogni anno per Sky non è trascurabile) e la riponderazione del dato Istat sulla famiglia, con quelle strane cifre per cui i nuclei familiari sarebbero composti da 2.6 persone, mentre la famiglia modello Sky ne conterebbe 3.2.
Raccontava Massimo Mazzanti di Venice Channel (la tv satellitare della Serenissima), ospite al convegno «Murdoch - Il fine giustifica i media», che, appena messo piede in Italia, Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, fosse andato direttamente a Milano, in via Larga, dove c'è la sede Auditel, perché i giochi, in realtà, è lì che si compiono.
Ci sono voluti più di tre anni di andirivieni sulla via Larga, ma alla fine: «Il cda della società di rilevazione dei dati di ascolto ha approvato all'unanimità le linee guida che hanno portato all'accordo raggiunto con Sky», cioè l'intesa che porterà «L'imminente pubblicazione dei dati dei singoli canali» oltre a «una serie di garanzie per il costante adeguamento del campione all'evoluzione tecnologica».
Gli editori indipendenti in realtà non esultano, Sitcom - la società che produce Alice, Inn, Leonardo, Marco Polo e Nuvolari - ha un contenzioso giudiziario con Auditel (la sentenza è fissata per il 27) e per Valter La Tona, presidente del gruppo, le deliberazioni del cda Auditel: «Sono solo un timido passo in avanti, tanto rumore per nulla, vista la cronica assenza di informazioni e dati sul campione, sulle metodologie di rilevamento, sul calcolo degli ascolti e non da ultimo sul margine di errore».

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