Louis Böde, l'autore di kids&revolution, una raccolta di testi e insieme un progetto multimediale appena pubblicato da Hacca (pp.191, euro 14), divisione delle edizioni Halley che ha tra i suoi intenti quello di «raccogliere segnali dell'antropologia del presente», non è - in realtà - il nome di una persona bensì di una band creativa fondata dallo scrittore Marco Mancassola e formata anche da due musicisti (Sergio Bertin e Giacomo Garavelloni) e da due artisti visivi (Marco Rufo Perroni e Nicola Villa), che si avvale di una colonna sonora e di un video ascoltabili/guardabili/scaricabili dal sito www.louisbode.com. Il libro è strutturato come una serie di racconti che il protagonista, ordinatore (in quanto bibliotecario) ma anche inventore di storie, narra al proprio carceriere, un uomo-donna dalla testa di ragno, per evitare che costui/costei lo immobilizzi e riduca la sua prigionia a un monotono susseguirsi di giorni e notti. Le storie inventate dal prigioniero, che fanno fremere la mostruosa creatura, sono al tempo stesso malinconiche (come il rock ambient composto per accompagnarle) e crudeli, astratte nel loro fiancheggiare i confini tra il fantasy e l'horror ma innervate nella realtà più oscura dell'oggi. Ad esempio, il racconto sviluppato nel video, prevede un ragazzo normale, con una famiglia altrettanto normale e un cane normale, che un mattino, recandosi a scuola, viene rapito, i suoi organi espianti e il suo corpo, creduto morto, abbandonato in una discarica.
Nonostante tutto, però, il ragazzo non è morto, dunque si rialza e torna a casa, nudo, con grossolane cicatrici là dove mancano gli organi che gli sono stati prelevati. Ora tutti lo evitano, aggiungendo ai suoi vuoti interni un grande senso di solitudine. Un nuovo cane gli viene comprato dai genitori, affinché possa sostituire l'affetto di quello perduto, ma il ragazzo, non avendo più un cuore, lo maltratta e lo scaccia. Così, cresce isolato da tutti, fino a quando distingue in televisione il volto del chirurgo che lo ha derubato, ottiene da lui che gli dica chi ha illegittimamente beneficiato dei suoi organi e uno a uno li recupera tutti; ma una volta tornato a casa li dà in pasto al nuovo cane. Apparentemente terribile, la storia, come le altre presenti in kids&revolution - storie di scuole trasformate in prigioni, di zombi segregati in ghetti, di ricchi che si rendono invisibili ai miserabili - è narrata come una fiaba e, come in una fiaba richiede che si guardi oltre la mostruosità dell'intreccio per individuare l'analogia con gli angoli più nascosti e temibili della nostra società.
Ancora più suggestive, queste storie, appaiono nella loro trasposizione su video, oppure quando sono lette col sottofondo delle musiche che le accompagnano, nell'attesa che l'ultima di queste fiabe riesca a liberare il bibliotecario prigioniero dall'uomo-donna aguzzino, ben sapendo che il prigioniero è il primo carceriere di se stesso.