CULTURA

«Check List», gli artisti africani alla Biennale

DI GENOVA ARIANNA,

Mentre tassello dopo tassello, la «formazione» delle partecipazioni nazionali alla Biennale di Venezia numero 52 si va componendo e ai primi di marzo il direttore dell'edizione 2007 (10 giugno-21novembre), l'americano Robert Storr, esporrà il suo programma d'attacco, la kermesse dell'arte si prepara ad ospitare per la prima volta una «panoramica» delle produzioni del continente nero. Era stato lanciato infatti un bando per scegliere il miglior progetto di mostra che potesse raccontare i mille mondi africani nei suggestivi spazi delle Artiglierie, presso l'Arsenale. E ieri è stato fatto l'annuncio ufficiale: la mostra selezionata per rappresentare gli umori dell'arte contemporanea d'Africa è Check List.
Una giuria internazionale di esperti - formata da Meskerem Assegued, Ekow Eshun, Lyle Ashton Harris, Kellie Jones e Bisi Silva - ha votato per il progetto a cura di Fernando Alvim e Simon Njami (che si è già aggiudicato il successo della «formula» Africa Remix, manifestazione itinerante) che presenterà opere provenienti dalla Sindika Dokolo African Collection of Contemporary Art di Luanda in Angola.
Creata nella capitale angolana nel 2004 dall'imprenditore e collezionista congolese Sindika Dokolo e dall'artista Fernando Alvim, la raccolta che fornirà i lavori da esibire alla Biennale ha come obiettivo la promozione e la conoscenza originale del contemporaneo attraverso i paesi africani ed è costituita da oltre 500 opere realizzate da 140 artisti provenienti da 28 paesi africani. Non ha una struttura rigida ma piuttosto è un «modello flessibile» e viene costantemente aggiornata tramite l'acquisizione di circa 100 opere all'anno. Nomi altisonanti come Marlene Dumas. Chris Ofili o Kendell Geers, vanno di pari passo con quelli di giovani artisti angolani, che vengono sostenuti anche con progetti ad hoc. Un elemento importante che «accompagna» gli autori emergenti è anche la Triennale di Luanda, forza centripeta che attira parte delle energie creative africane. Ex colonia portoghese, liberatasi nel 1975, squassata poi da anni di guerra civile terminata nel 2002, l'Angola è oggi un luogo prismatico, che accoglie al suo interno popoli, culture e tradizioni diverse. Un territorio di fermenti. E la mostra Check List parte proprio da qui, invitando artisti «locali» come Ndilo Mutima (Luanda, 1978), Yonamine (1975), Kiluanji Kia Henda (1979), Nàstio Mosquito (1981), Paulo Kapela (1947) e altri «esterni», come William Kentridge (Johannesburg, 1955), Bernie Searle (Città del Capo, 1964), Minnette Vari (Pretoria, 1968), Loulou Cherinet (Kenia, 1970), Abdoulaye Konaté (Diré, Mali, 1953).

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