FIRENZE

Mobbing, una legge per colpirlo

intervento
SGHERRI MONICA,

Mobbing questo sconosciuto. Molestie sociali sul lavoro che colpiscono la dignità della persona, portando spesso a patologie anche gravi, ad una precarizzazione della prospettiva di vita, di futuro. Combattere il mobbing significa infatti lottare contro una delle punte estreme della precarietà, anche nelle aziende e nel pubblico impiego. Questo è il dato che emerge dalle indagini fatte. Eppure poco si parla e si conosce di questo fenomeno, quasi fosse - nella percezione diffusa - una iattura che riguarda chi ne è colpito, e non una piaga sociale che quindi deve trovare una risposta dalle istituzioni. Un grave vuoto legislativo e una arretratezza culturale che impediscono di delineare l'ampiezza del fenomeno, e di comprendere appieno i risvolti sulla vita dei lavoratori, sulla società. I pochi studi e monitoraggi effettuati ci dicono che circa il 9% (12 milioni) sono stati i lavoratori interessati dal mobbing in Europa, oltre un milione in Italia. Anche in Toscana il fenomeno è di dimensioni preoccupanti, e l'assenza di un osservatorio regionale non permette di capirlo ed affrontarlo adeguatamente. La proposta di legge che abbiamo presentato, frutto di una stretta collaborazione con realtà associative impegnate su questo tema, ha l'intento di fondo di dare dignità al lavoratore e alla lavoratrice tramite l'emersione e il contrasto al mobbing e alle sue conseguenze. Vogliamo il rispetto concreto del principio della dignità umana e dunque della integrità fisica, psichica e morale dei lavoratori, della non discriminazione, per dare concretezza al quale devono essere realizzate iniziative non solo tese a conoscere il fenomeno del mobbing, ma soprattutto a formare gli operatori che si occupano di questo aspetto, pubblicizzarne e rafforzarne gli strumenti di lotta. L'obiettivo è quello di disincentivare comportamenti che producono atti discriminatori e vessatori, nonché aiutare chi ne è stato colpito. Nel merito la nostra proposta di legge prevede due strumenti concreti ed importanti: la creazione dell'osservatorio regionale sul mobbing e il disagio lavorativo, con compiti di monitoraggio, analisi e di relazione con tutte le strutture di lotta al fenomeno sui territori nonché la verifica puntuale dei risultati ottenuti, e l'assistenza legale, medico-legale, psicoterapeutica con l'istituzione di un fondo di dotazione per il supporto ai lavoratori colpiti e alle loro famiglie. Inoltre l'istituzione di strumenti di formazione dei lavoratori e la qualificazione degli operatori, la pubblicizzazione degli strumenti di contrasto, la creazione del «consigliere di fiducia», la nascita di un organismo multidisciplinare di vigilanza e di contrasto, misure amministrative nei confronti di aziende dove si siano registrati casi del genere e patologie ad essi legate, nonché una valutazione periodica e puntuale delle risultati della legge. Il mobbing quindi, non come «colpa» del lavoratore ma discriminazione sociale, che tutti chiama per essere combattuta. Istituzioni per prime.

*capogruppo regionale Rifondazione comunista

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