LETTERE

Come uno schiaffo

CASTELLINA LUCIANA,

I ricordi che si affollano in questo tristissimo momento sono tanti e comuni. Perché a Stefano non eravamo solo legati per via de «il manifesto» ma per via della Palestina, diventata anche una famiglia della quale quelli che nelle sue vicende sono stati più direttamente coinvolti si sentono parte. Lo abbiamo sentito e incontrato solo qualche mese fa, quando è mancata Marina Rossanda. Ma quella di Marina era una morte dolorosa ma da tempo annunciata, non uno schiaffo inatteso come questa di Stefano. Scrivo ora solo per aggiungere qualcosa che non ho visto ricordato: quando, a metà degli anni Ottanta, celebrammo il congresso di fondazione dell'Associazione della pace italiana, approdo di un travagliato processo che aveva visto come sempre litigiosi i tanti gruppi del nuovo pacifismo nati per combattere i Pershing, i Cruise e gli Ss20, su una sola cosa fummo tutti subito d'accordo: nominare ambasciatore straordinario dell'Associazione nelle terre di Palestina Stefano Chiarini. Una carica non solo simbolica, per sottolineare l'indivisibilità della pace, ma anche concreta: era a lui che decidemmo di affidare i rapporti con l'Olp della nostra neonata Associazione. Con noi a deciderlo c'era anche Tom Benettollo, un altro della famiglia che ci è stato sottratto. Poi per i reportage dall'Iraq, Stefano ricevette anche il premio giornalistico «Colombe della pace».
C'era chi diceva che era un po' estremista. Ma quando uno ha visto tutte le cose che ha visto Stefano è difficile non essere «estremi».

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it