VISIONI

Papadizi, il contagio in rete

SBARIGIA GIULIA,

I video messaggi del greco Aleksandros Papadizi sono già un cult su YouTube. Da due mesi il pastore macedone lancia appelli alla community del marchio Google: «Voglio una donna americana» è la sua richiesta accorata per il villaggio Internet. I 20 filmati postati dall'eroe virtuale di Salonicco si sono conquistati un gradimento molto alto, quasi sempre premiati dagli utenti con quattro stelline e mezzo (unità di misura stile Mereghetti) e si sono propagati nel web come un virus contagioso.
Sono corti ben girati, in bianco e nero oppure a colori, demenziali e divertenti. Papadizi parla globish, il gramelot inglese internazionale, e il suo accento ricorda quello di Borat, il reporter kazako di Ali G che vuole sposare Pamela Anderson. Con le parole allentate e il ritmo cantilenante, Papadizi supplica Bush e Spielberg di intercedere per lui, si rivolge agli utenti e ai potenti degli States. Papadizi sui binari del treno, linea Atene-Salonicco, si sdraia sulle rotaie e minaccia di lasciarsi spiaccicare se la sua richiesta non verrà ascoltata: «Maddona, Uma Thurman, Julia Roberts, Paris Hilton, dove siete?», chiede sconsolato guardando in macchina. «Bill Gates, mi rivolgo a te...», questa volta il set è una arida altura, le capre di Papadizi pascolano e lui implora un'«american woman». La web comedy è seguitissima - si può anche aderire alla petizione online inviando una lettera a Papadizi, che ovviamente ha l'account su gmail, il servizio di posta elettronica da oltre 2gb di Google - e l'attesa per ogni nuovo capitolo della tragedia greca cresce a ogni filmato.
Ma chi è Aleksandros Papadizi? A scorrere il suo profilo su YouTube apprendiamo che ha 46 anni, si è iscritto alla community sei mesi fa, durante il giorno pascola capre, non legge libri ma ama il cinema, film preferito: Pretty woman, la canzone che gli ha cambiato la vita: ovviamente American woman di Lenny Kravitz, il suo sito Internet è www.the-mustang.com, cliccando sul link si scopre che corrisponde a un'agenzia di branding e marketing israeliana. La ricerca merita di essere approfondita.
Sull'argomento, Google offre un'infinità di pagine in inglese, israeliano, russo, portoghese, spagnolo, italiano...: Papadizi è un fenomeno globale e nella rete c'è solo lui che si chiama così. L'identità del pastore macedone è dunque svelata. Vero nome: Menashe Noy, nazionalità: israeliana, professione: attore, laureato presso il dipartimento di Film&Tv all'università di Tel-Aviv, dal 1990 a oggi ha recitato in 21 titoli tra serie televisive e cinema (era anche in Intervento divino di Elia Suleiman) e ne ha girati un paio: Overture 1812 per il grande schermo e il pilota di Trends per quello piccolo. Ancora: il terzo risultato offerto dal motore di ricerca aggiunge un nuovo personaggio all'universo Papadizi. Si tratta di Ouri Sasson produttore e regista, cioè la mente che starebbe dietro alle clip del pastore macedone, lavora per l'agenzia Mustang, sito Internet: www.the-mustang.com. Tutto torna. L'oracolo Big G ha dato le sue risposte, ma a questo punto si fa strada il sospetto: non sarà mica una ben congegnata campagna di viral marketing? Ouri Sasson conferma con candore, ancora incredulo del successo ottenuto con i suoi corti.
Il dubbio che si tratti di espedienti pubblicitari che praticamente a costo zero sfruttano l'effetto buzz, il passaparola nella rete, affiora sempre quando ci si imbatte nelle stelle di Internet. È accaduto per Lital Mizel e Adi Frimerman, le ragazzine che ballano scatenate ammiccando verso la telecamera, un successone dietro al quale molti hanno visto un fake, un effetto speciale costruito da qualche mano sapiente. E si è ripetuto per le apparizioni LonelyGirl15, un'altra hit dell'estate YouTube. Who's she? Si sono chiesti in migliaia di internauti, chi è veramente questa adolescente americana che sta facendo impazzire la rete? «È il riflesso di ognuno di noi - hanno spiegato poi i due filmmaker autori dei video - ed è il nostro progetto artistico». Un esempio perfetto di convergence culture che mixa insieme vecchi e nuovi media e si beffa dell'identità. C'è chi ha studiato al microscopio tutti i filmati di Lonelygirl15 per capire quale strategia di marketing nascondessero, mentre l`Onu già assumeva la teenager virtuale come testimonial per la campagna mondiale contro la povertà.
YouTube, che con il suo archivio di 100 milioni di video è stata battezzata «l'invenzione dell'anno» dalla rivista Time, gioca questi scherzi. E in mezzo ci infila: i fantasmi danzanti di Satyajit Ray, sequenza estrapolata dal rarissimo Goopy Gyne Bagha Byne, o 7224 filmati di Zidane; i monelli di South park che aizzano gli avvocati delle major per la questione del copyright o il backstage dello spot del «pa-pa-pa-pa-parmigiano», imperdibile; le riprese dal cellulare con i pestaggi della polizia losangelina, prova testimoniale in tribunale, o il geyser prodotto dalle caramelle Mentos a mollo nella Coca-Cola Light. Ecco, il Mentos experiment è stato un altro tormentone del web a rischio viral advertising. Il quotidiano online Punto-informatico.it però ci ha messo in guardia con la solita puntualità: «Gli incassi pubblicitari saranno equamente divisi tra gli pseudo scienziati e il colosso di Mountain View», si legge nell'articolo.
Impossibile allora non citare il fenomeno Numa Numa dance. Il filmato nato fai-da-te, che vanta innumerevoli tentativi di imitazione esplosi su YouTube, è diventato un «blockbuster» della rete, in maniera del tutto spontanea e imprevedibile, riferiscono le cronache internettiane. Così Gary Brolsma, il ragazzo oversize americano che balla e canta in playback Dragostea Din Tei della cantante rumena Haiducii, ha iniziato a monetizzare la sua disinibita performance davanti alla webcam. Ora sul suo sito (http://newnuma.com) sponsorizza gadget, lancia una nuova coreografia, anche in versione per I-pod, e un concorso per appassionati.

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