POLITICA & SOCIETÀ

I giornalisti de La 7 contro il direttore del tg

SBARIGIA GIULIA,Roma

L'azienda vacilla da capo a piedi, segnali d'incertezza e sbandamento coinvolgono tutte le sfere. I giornalisti che lavorano al tg de La 7 ci sono in mezzo, il futuro della Telecom riguarda il futuro della loro testata. Non è una coincidenza che la redazione, riunita ieri in assemblea, abbia bocciato il piano editoriale del neodirettore Antonello Piroso, a capo delle news da quest'estate. La stroncatura (44 i voti contrari, 19 favorevoli, 9 schede bianche e un astenuto), che è arrivata soprattutto da Roma, il cuore delle redazione, mette l'accento sull'inconsistenza del piano dove non si accenna al budget destinato all'informazione e non c'è traccia di pianificazione editoriale: dirette, speciali, trasferte. «Il settimanale di approfondimento, Effetto reale, sarà sostituito da un magazine più leggero - lamentano dal cdr - Non c'è più nemmeno l'inviato da mandare a Lampedusa dove i servizi vengono comprati da operatori locali, la macchina del tg è depotenziata». Il rischio, secondo i rappresentanti sindacali, è che il tg venga sempre più considerato solo un tassello nel palinsesto. L'amministratore delegato della 7, Antonio Campo Dall'Orto, è anche il direttore di rete, il conflitto d'interessi è dietro l'angolo, «è come se Confalonieri fosse anche il direttore di Canale 5», spiega un giornalista. Antonello Piroso, che per sua stessa ammissione (raccolta da Claudio Sabelli Fioretti per il Corriere della sera) è arrivato a La 7 su «segnalazione» - «ma non raccomandazione» - di Afef, non gode di stima tra i colleghi delle news: è onnipresente, restituisce del tg un'immagine unicamente calibrata sulla sua persona senza rendere conto del lavoro collettivo della redazione, dicono di lui. Il direttore che veste in gessato grigio e vanta un blog di fan (pirosiani.iobloggo.com, ma sembra un'operazione di buzzmarketing) non avrebbe sostenuto i giornalisti neanche davanti alle più ovvie richieste. La sua risposta, a quanti gli chiedevano di intercedere con i vertici dell'azienda sul futuro della rete, sarebbe stata: «per noi non cambia nulla, l'azienda non mi ha dato informazioni e io non sento il bisogno di chiederne». Il rapporto con i piani alti della Telecom non sono facili, la struttura dell'impero non prevede gradini intermedi, a La7 «il direttore del tg va direttamente da Tronchetti Provera», raccontano. Il cdr chiede allora un incontro imminente con l'azienda sul futuro del settore media alla luce del piano di riassetto del gruppo e per il prossimo 3 ottobre, in occasione della giornata di mobilitazione dei sindacati confederali di Telecom Italia, i giornalisti del tg insieme a quelli di Apcom - dipendenti di Ti Media - si danno appuntamento per un'assemblea congiunta.

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