VISIONI

Dal Canada, acrobazie della vita quotidiana

DI GENOVA ARIANNA,Roma

È una mano particolare quella loro, composta da ben sette dita, a segnalare che il regno del favoloso è ancora fra noi. Così, la giovane compagnia canadese, il collettivo Les 7 Doigts de la Main (quattro donne e tre uomini) è approdata all'Auditorium, in bilico con la Notte Bianca, tendendo corde, catene, facendo volteggiare minacciosi coltelli e raccontando, in modo assai grunge, la vita comune di ragazzi d'oggi. Inseriti nel calendario del festival Metamorfosi, hanno riletto l'antica arte circense in un mix di citazioni. Se il dj inventava dal vivo mondi sonori paralleli (le «acrobazie musicali» spaziavano da Tom Waits ai Pink Martin), le immagini sdoppiate fra realtà e allucinazione, fantasmi e corpi rimandavano a un videoartista come Gary Hill (peraltro canadese), mentre le coreografie delle danze ricordavano alcuni momenti di Pina Bausch. Un mosaico di frammenti - con alcuni «tableaux vivants» pittorici, come la vasca da bagno in stile David, sempre in scena, per narrare con ironia le miserie e le nobiltà della vita quotidiana.
Può succedere allora che il pubblico condivida con gli artisti caffè e torta di mele, che le stesse mele divengano metafora dei mutamenti dell'anima nei vari stadi dell'esistenza, e che i ritardatari allo spettacolo finiscano sul palcoscenico, direttamente immessi tramite una porta-frigorifero che «nasconde» al suo interno il mondo reale. Un rovesciamento di Alice nel paese delle meraviglie dove però il paese delle meraviglie è al di qua, non oltre il buco della serratura, perfettamente visibile dalla platea e galleria.
Giocoleria, equilibrismo, clownerie varie, trapezi fissi e mobili, un po' di arti marziali e figure di tai chi o capoeira accompagnano un percorso che intreccia circo, teatro, cabaret, canto e poesia. Dove nessuno sfoggia costumi appariscenti né lustrini ma si aggira in scena semplicemente in canottiera e mutande. E ingaggia lotte con divanetti, tavolini, cuscini, oggetti di ogni giorno che, come nella migliore tradizione circense, cambiano funzione e infrangono le regole della compatibilità. A volte, agli attori della compagnia - nata nel 2002 - le acrobazie non riescono, c'è anche qualche capitombolo ma il gioco della tensione prevede pure questo, l'errore improvvisato. C'est la vie!

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