Cambia nella struttura e aggiunge due spazi nuovi, la sala Forgia e la sala di Comando, si trasforma nella proposta e si lancia in sei produzioni con cinque compagnie in residenza, oltre alle sedici opere di cui cinque in prima nazionale: «Drodesera centrale Fies 2006» fa ancora del cambiamento la sua bandiera e apre la sua ventiseiesima edizione, titolata all'«arroganza della metamorfosi».
E' un cambiamento necessario e prepotente quello che si impone nell'età inquieta dell'adolescenza, ed è una trasformazione ricercata quella che si azzarda quando, scaduti i confini tra danza e teatro, si approda a nuovi scenari di dimensione artistica: forte dei suoi 25 anni di attività, ma sempre in cerca di nuova identità, Drodesera raccoglie la sfida e fino al 30 luglio propone le «metamorfosi» di qualità del panorama culturale.
La rassegna si è aperta venerdi con l'atteso progetto di Virgilio Sieni e Letizia Renzini, Corpi d'oro - il buonumore-il malumore 2006, per arrivare allo spettacolo della compagnia fiorentina, produzione del festival, Five Dreams mi difenderò 06 (27), al cui centro viaggia un percorso di segni tra adulto, bambino ed animale. In uno scambio generazionale, Sieni sarà in scena col padre in Osso 2 (25).
Sempre in apertura una produzione festivaliera, quella della prima nazionale di Fanny & Alexander Heliogabalus, al centro dello spettacolo il linguaggio del corpo per dire della relazione tra un adolescente e il mito, quell'Eliogabalo fanciullo e imperatore per soli tre anni. Un suo completamento ideale si trova nella mostra fotografica itinerante di reperti ed icone imperiali allestita dalla compagnia nel Ponte di Controllo e nell'installazione per video e macchine del suono Habemus Papam?. Ritorna Motus con una produzione del festival, Rumore rosa (21,22), e Piccoli episodi di fascismo quotidiano (28,29), indagini sull'opera di Fassbinder, Pre paradise sorry now, di cui mantengono traccia in una originale trascrizione di segni.
Approdano a Fies con una piccola personale gli artisti islandesi Erna Omarsdottir e Johann Johannsson. Intenso il percorso di movimento in una metafora dell'età inquieta con IBM 1401-a user's manual (26) e due prime nazionali: The mysteries of love(27), una suite di dieci piccoli lavori che, esplorando le dinamiche delle bande femminili e l'ordine nelle sfere sociali degli adolescenti, unisce in modo provocatorio e nuovo musica, movimenti, canzoni, parole e performance; Ofaett (29) che, combinando voce e forte fisicità, esplora i temi della nascita e della reversibilità sessuale.
Ancora produzioni del festival con lo spettacolo di Paola Bianchi nella prima nazionale Chronoshomo (24), Kytos in potere-odissea dell' immobilità # 3 (26) e Corpus Hominis (25), un lavoro che parte da una riflessione sul corpo come luogo in cui si inscrivono i rapporti di dominio e di subordinazione. Coroginnasta della Stoa, scuola di movimento della Societas Raffaello Sanzio ( presente con Ballo individuale in circostanze costrette, 28-29), è Sonia Brunelli con Doma (24), mentre il teatro Valdoca porterà i versi di Mariangela Gualtieri nel Misterioso concerto ( 22-23) e il progetto di Vincenzo Schino e Officina Valdoca, Opera (30).
È un work in progress Prova d'assolo davanti al pubblico (23) della compagnia Abbondanza/Bertoni. Danza piena di ironia e leggerezza è quella proposta dalla ex-Rosas, Michele Anne de Mey insieme a Gregory Grosjean, in 12 Easy Waltzes (25,26), mentre reduci dal premio Scenario 2005, il collettivo Teatro Sotterraneo presenta 11/10 in apnea (24).
A chiudere un festival più che nutrito di avvenimenti, ci sono gli artisti Marta Galan e Santiago Maravilla in Lola (28) e il regista argentino del momento Rodrigo Garcia con La historia de Ronald el payaso de Mc Donalds(30).