CAPITALE & LAVORO

Al capezzale della finanza pubblica

il libro
ROMANO ROBERTO,

I tipi del Mulino, come ogni anno, presentano un rapporto sullo stato dei conti pubblici Il Rapporto è strutturato su due parti: la prima è dedicata al monitoraggio delle politiche pubbliche nel campo fiscale, con degli approfondimenti sulla previdenza, l'assistenza, la sanità, gli enti locali ei servizi di pubblica utilità; la seconda affronta la delicatissima materia dell'evasione fiscale e alcune azioni di contrasto che possono essere utili per il Governo di centro sinistra. Un tema attraversa orizzontalmente il rapporto: la mancanza e l'assenza di un quadro informativo completo e affidabile della contabilità pubblica. Tutti i contributi sottolineano la scarsità e la qualità delle informazioni disponibili. La mancanza d'informazioni credibili sullo stato dei conti pubblici condiziona l'analisi dei provvedimenti adottati in questi ultimi anni. Da un lato si tratta di potenziare i servizi di Camera e Senato nell'analisi e nello studio del Bilancio come sostengono gli autori, dall'altro, a mio modesto parere, di ripristinare i sani principi "liberali" di contabilità pubblica: annualità, universalità, integrità, unità, specificità, veridicità.
Dall'analisi realizzata dai ricercatori si osserva il ridimensionamento dell'imposta cardine: l'Irpef. La sua riforma, nonostante gli elevati costi, non ha contribuito a migliorare la distribuzione dei redditi. Inoltre, le imprese, che avevano accettato l'eliminazione della Dit come contropartita della promessa d'eliminazione dell'Irap, hanno subito un aggravio complessivo di prelievo. L'esito di quest'operazione è alquanto preoccupante. Da un lato il peso delle imposte dirette è calato, tra il 2001-2005, di quasi due punti e mezzo, mentre i contributi e imposte indirette sono cresciuti rispettivamente dell'1,7 e 0,8 punti. In particolare, i costi della modifica dell'Irpef sono stati più alti di quelli suggeriti nella relazione d'accompagnamento. In percentuale del Pil, il peso delle imposte dirette è diminuito di 1,4 punti, in altre parole più del doppio di quanto ci si sarebbe potuto aspettare dai due moduli irpef e dalle stime del governo (meno entrate per 8,3 miliardi d'euro). Altre misure di riduzione del prelievo fiscale sono indagate. Una di queste è la riduzione di un punto percentuale dei contributi sociali che comporta per l'erario un costo di 2 miliardi. Sostanzialmente si è aperta una "dicotomia" nella filosofia di finanziamento di una parte dello stato sociale. Gli istituti di carattere universale dovrebbero essere finanziati dalla fiscalità generale, mentre gli istituti di carattere categoriale dovrebbero essere finanziati dal contributo dei soggetti coinvolti. Rimane grave la situazione dei conti pubblici. Non solo per la "leggerezza" della precedente amministrazione dello stato, ma anche per le modifiche dell'organizzazione dei poteri locali, si pensi alle esternalizzazioni e gestioni in forma associata, dal tentativo di contenere la spesa sanitaria attraverso un suo consapevole sottofinanziamento, così come dalla difficoltà di "osservare" la spesa della Pubblica Amministrazione degli enti "inferiori".
La seconda parte del rapporto, come già ricordato, tratta e analizza l'evasione fiscale. Il primo punto strategico rilevato dai ricercatori è "la mancata disponibilità d'informazioni credibili, affidabili ed ufficiali sulla dimensione del fenomeno e sulla performance degli strumenti di contrasto utilizzati....". Di rilievo è il contributo di A. Santoro che analizza l'utilizzo degli studi di settore, e M. Bovi che indaga l'evasione e il sommerso nella contabilità nazionale. La distinzione non è formale, ma sostanziale. L'entità dell'evasione è difficile da stimare. Il rapporto stima, in base alla contabilità nazionale, un'evasione Irap pari a quasi 200 miliardi d'euro. L'aspetto più inquietante è forse un altro: dai dati di dichiarazione 2003, "si rileva che la maggioranza delle società di capitale non produceva alcun reddito e, addirittura, nel 30% dei casi alcun valore aggiunto". Data la "sofferenza dei conti pubblici", forse occorre fare degli interventi mirati. In questo senso la proposta di A. Santoro di potenziare gli studi di settore è importante, assieme ad un loro miglioramento.
La finanza pubblica italiana. A cura di M.C.Guerra e Alberto Zanardi. Il Mulino, giugno 2006

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it