VISIONI

Jeff Skoll, il produttore filantropo arriva dal web

ROCCHI EVA,

«Il nostro progetto è il cambiamento sociale e i film sono un veicolo per innescarlo» è il motto della Participant, la produzione cinematografica del miliardario canadese Jeff Skoll, uno dei fondatori del cliccatissimo sito d'aste e-Bay. Il guru della Silicon Valley ha iniziato la sua avventura a Hollywood appena due anni fa, ma si è già preso qualche soddisfazione. Quattro opere finanziate dalla sua società hanno avuto un posto d'onore nella notte degli Oscar: 11 nomination, compreso il documentario Murderball (su un'eroica squadra di rugby in sedia a rotelle), ma una sola statuina. La strategia del gruppo privilegia titoli sui temi caldi dell'attualità, sostiene campagne di sensibilizzazione e favorisce forum di discussione on-line. Ovvio allora che il testimonial d'eccellenza sia George Clooney.
Syriana, il thriller politico che intreccia misfatti di agenti Cia, sceicchi, compagnie petrolifere e traffico d'armi, promuove «Oil Change», iniziativa per l'energia rinnovabile. North Country, la storia marchiata da abusi sessuali della minatrice Lois Jenson (interpretata da Charlize Theron), sostiene «Stand up» al fianco delle donne vittime di violenze domestiche. L'intuizione di Skoll è coniugare business con impegno civile, senza dimenticare le potenzialità della Rete. «Prendi i media in mano» si legge sul sito di Good Night and Good Luck. Corredano la pagina le foto di scena con le immagini dello scontro tra Joseph McCarthy e Edward R. Murrow, volto di punta della Cbs negli anni della caccia alle streghe. L'opera seconda di Clooney è l'occasione per incoraggiare la libera informazione. Il dibattito è aperto, la comunità virtuale partecipa attraverso i blog. Uno dei più visitati è quello di Milo Radulovich, il veterano della II Guerra mondiale accusato e processato con i metodi del senatore del Wisconsin.
Dal listino dei ritratti d'America della Participant Productions, tra gli ultimi lavori sfornati c'è Una verità scomoda. Sullo schermo l'ex-vicepresidente Al Gore si racconta come in un diario: la sconfitta elettorale, i drammi privati e la sua crociata per bloccare le emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra. Il documentario firmato David Guggenheim, che è stato premiato da Robert Redford al Sundance, lancia il progetto ambientalista «Climatecrisis». A Cannes è atteso Fast food nation con la regia di Richard Linklater, un thriller per far tremare le multinazionali del cibo. In produzione c'è Luna,ispirato a Julie Butterfly, la ragazza che visse sulla sequoia per difendere l'abbattimento di una foresta millenaria in California. I liberal Usa sembrano dunque aver trovato un nuovo eroe nel giovane imprenditore di Montreal. Skoll invece, preferisce prendere le distanze da connotazioni politiche e dichiara che se avesse votato negli Stati uniti, avrebbe scelto Reagan, Bush senior, Bill Clinton e Al Gore. Il padre di e-Bay preferisce definirsi un filantropo, promuovere l'imprenditoria sociale attraverso la sua fondazione e finanziare film «che contribuiscano a cambiare il mondo». Erin Brockovich, Il buio oltre la siepe, Ghandi - che ha fatto doppiare in arabo per il pubblico palestinese - sono le pellicole cui dice di volersi ispirare.
Qualcuno ha insinuato che dietro al suo mix perfetto di affari e impegno, in realtà, si celi solo una strategia di marketing che suona un po' come attivismo di cachemire. Meredith Blake, vicepresidente esecutivo della Participant, risponde che il suo capo non ha bisogno di arricchirsi con la pubblicità perché è già miliardario. La formula cinema+«attivismo passivo» (come lo chiamano alla Participant) in effetti non è un'invenzione di Skoll. Il precedente è L'alba del giorno dopo di Roland Emmerich, uscito nel 2004 e prodotto dalla Fox di Rupert Murdoch. Il blockbuster catastrofista, che sommergeva il mondo sconvolto dai cambiamenti climatici sotto una coperta di ghiaccio, fu battezzato come il primo kolossal CarbonNeutral della storia di Hollywood. Le emissioni di biossido di carbonio generate dalle riprese - avvertiva il lancio pubblicitario - furono neutralizzate, mentre il cast al completo si era iscritto all'associazione Future Forests.
Ora sono in tanti a bussare alla porta di Jeff Skoll, uno dei 100 personaggi più influenti del mondo secondo la lista stilata dal Time. Meg Ryan, Salma Hayek, Jon Voight, ognuno è arrivato dal tycoon quebecois con un'idea per il grande schermo. Ma Skoll il filantropo, ha promesso, non cederà alle lusinghe. Alla Participant si producono solo film di nobile contenuto sociale.

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it