POTERI

Prodi: «La Rai non decide nulla»

BIANCHI GIULIA,ITALIA

Lo intima Romano Prodi e lo conferma Claudio Petruccioli: sull'eventuale duello tv tra i due candidati premier, «la Rai non decide proprio niente». Se infatti il presidente del Cda Petruccioli annuncia il calendario dei confronti formulato dal servizio pubblico, il leader dell'Unione ribadisce secco che «il faccia a faccia si fa con le regole comuni stabilite insieme». E per il professore «fra queste regole è chiaro che non ci può essere un supplemento di conferenza stampa successivo, confronto che non appartiene alle regole di una democrazia». Prodi è insomma irremovibile. E anzi replica un po' stizzito al modo in cui la Rai ha comunicato le date dei duelli televisivi come se fosse già sicuro che si potranno svolgere. Lunedì 13 marzo e lunedì 3 aprile i due faccia a faccia tra Prodi e Berlusconi, recita il calendario stabilito al settimo piano di viale Mazzini; mercoledì 15, 22 e 29 marzo si dovrebbero invece svolgere i confronti tra gli altri leader. Petruccioli spiega che a ospitare i faccia a faccia sarà «un contenitore neutro», rimettendo la decisione sul conduttore al direttore generale Alfredo Meocci, al quale del resto «spetta». Il presidente di viale Mazzini aggiunge che le date «sono state scelte in base all'intera programmazione televisiva e sono state trasmesse al presidente della Vigilanza Gentiloni, che ha assicurato che corrispondevano pienamente al regolamento della commissione».

La corrispondenza - cioè la lettera della Rai e quella di Gentiloni - è stata inoltrata a Berlusconi e Prodi, nelle cui mani è la concreta possibilità di arrivare al fatidico duello. Ed è proprio su questo punto che il professore sta continuando a insistere con tenacia. Un atteggiamento che il centrodestra imputa al fifa blu di rimanere al palo nella tenzone con Berlusconi: televenditore ben più capace di rifilare la propria merce agli elettori.

Ma il professore non cede di un millimetro: il duello si farà solo se Berlusconi rinuncerà al vantaggio della conferenza stampa finale. Qualora «questo ragionamento sia accettato, facciamo il confronto faccia a faccia», continua il leader dell'Unione precisando però che sarà a carico delle due parti stabilire tutti i dettagli. «Stabiliremo i due protagonisti, anzi i protagonisti, perché dovranno essere di più - dettaglia Prodi - Poi stabiliremo noi le date, l'ora e le modalità». Insomma, dice il professore un po' scocciato, «che la Rai metta a disposizione le serate, buon per loro: mi fa piacere, ma queste sono decisioni che sono prese, come in ogni paese civile, dalle due parti».

Il fatto che la Rai abbia proposto un calendario ha insomma infastidito Prodi, proprio nella misura in cui ha accreditato la possibilità di un duello che il leader dell'Unione vuole invece lasciare in forse. Ma la Rai «non decide nulla», interviene a precisare proprio Petruccioli: spiegando che l'azienda ha solo individuato «le cinque date possibili» per i faccia a faccia sulla base del regolamento della Vigilanza e assicurando che per tutto il resto viale Mazzini è pronto a rimettersi ai contendenti e «ai loro accordi».

Gli ambasciatori delle due parti sarebbero al lavoro proprio per tentare di raggiungere l'intesa. Ma, anche mettendo tra parentesi le condizioni poste dal professore, si tratta di una lavoro monumentale. Lo staff prodiano ha inviato al cavaliere il protocollo siglato da Bush e Kerry: 37 pagine in cui si definivano dalla temperatura al posto per la famiglia nello studio. «Può essere un modello o lo si può cambiare - ripete instancabile Prodi - Ma certamente non è possibile che poi dicano che il giorno dopo Berlusconi fa la sua conferenza stampa finale. Non mi sembra che Bush sia andato in televisione a fare la sua conferenza stampa il giorno dopo il confronto con Kerry».

Proprio perché si tratta di Berlusconi è invece più probabile che la conferenza stampa si svolga a scapito del duello. Come pare ormai desiderare l'Unione. «Vale la pena di sopportare la noiosa tiritera sul Prodi che ha paura - scrive Europa - in cambio della soddisfazione di alzare questa spada di Damocle sugli ultimi giorni della disperata campagna elettorale del cavaliere». In cambio cioè della depurazione degli schermi, visto che senza Prodi o altri contendenti al premier non è permesso imbonire in pubblico.

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