POLITICA

Addio alle liste civiche

UNIONE
BIANCHI GIULIA,ROMA

Niente liste civiche. L'intesa con L'Unione è rimandata ad altra occasione. Se ne parlerà - magari - alle prossime scadenze amministrative. L'apparentamento regge solo nel caso del Friuli Venezia Giulia, dove il governatore Riccardo Illy ha preso vigorosamente e preventivamente posizione contro Francesco Rutelli, ottenendo l'ambita deroga. Per il resto la decisione dell'Unione è stata ufficializzata ieri. Alle prossime elezioni non ci saranno liste civiche alle quali si apparenterà il centrosinistra in Piemonte e Lombardia. L'ultima parola è arrivata al termine di una riunione alla quale hanno partecipato Romano Prodi, Vannino Chiti (Ds) Beppe Fioroni (Margherita) e Paolo Cento (Verdi). La delegazione ha incontrato gli ambasciatori dell'associazione per il Partito Democratico: Gregorio Gitti, Livio Frigoli e Riccardo Sarfatti, coordinatore dell'Unione per la Lombardia ed candidato sconfitto nella sfida contro Roberto Formigoni.

Rimane la minaccia del coordinatore nazionale delle liste civiche, il laziale Roberto Alagna, che paventa la presentazione delle liste fuori dal centrosinistra: ipotesi che per, anche per una manciata di voti, mette a repentaglio il raggiungimento del premio di maggioranza regionale necessario al senato. Benché, le possibilità che la minaccia si trasformi in strappo che può danneggiare l'Unione siano remote.

Esaminati i casi Lombardia e Piemonte, «si è con rincrescimento dovuto dare atto dell'impossibilità di dare corso alla richiesta entro le scadenze di tempo previste dalla legge elettorale», informa la nota ufficiale dell'Unione. Il movimento civico troverà altresì degno riconoscimento alle prossime elezioni amministrative di Torino e Milano, dove l'Unione promette che sarà «direttamente presente».

Più agguerrito a parole il laziale Alagna: o l'Unione concederà l'apparentamento entro domenica o sarà rottura, una «vera, grave e ottusa rottura», annuncia nel corso di una conferenza stampa convocata per tentare un ultimo affondo. «Le liste civiche - dichiara Alagna - sono solo un valore aggiunto» e non «l'ennesimo partitino» come sostiene invece il leader della Margherita Francesco Rutelli. Meglio accoglierle, quindi, se «si vuole davvero vincere le elezioni». Tanto, però, per tenere viva la suspence, le liste presentano alla stampa il proprio simbolo che depositeranno domenica: sullo sfondo stilizzato di un particolare della «città ideale» di Piero della Francesca, la scritta «cittadini per il presidente». A sostegno dell'operazione presenziano il coordinatore della lista civica sarda di Antonello Soru, Frau, quello della lista di Illy in Friuli, Bruno Malattia, il leader di Primavera siciliana, la lista che ha candidato Rita Borsellino alla regione, Emilio Arcuri. Mentre via radio il governatore Illy polemizza con Rutelli anche a proposito della dispensa ottenuta: «Perché solo io ? Chiedetelo a Rutelli e la Margherita», dice rilevando che invece i Ds erano stati più possibilisti. Ma l'ex sindaco di Roma sfugge all'ingaggio e replica scostante: «Delle liste civiche si occupano altri».

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