SOCIETÀ

La cicogna non vola più

PROCREAZIONE
SOLDANO MONICA,ROMA

A due anni dall'approvazione della legge più restrittiva d'Europa sulla fecondazione medicalmente assistita si continua a viaggiare per nascere? Dice di sì Laura Pisano, presidente della onlus l'«Altra Cicogna» di Cagliari, anche se, avverte, il fenomeno del turismo procreativo si sta modificando: «Viaggiare costa molto ed un solo volo aereo non basta. Vi sono costrette per legge le coppie sterili che necessitano di una donazione di seme o di ovociti (fecondazione eterologa) e quelle portatrici di gravi malattie genetiche che vogliono spezzare la catena ereditaria, ricorrendo alla diagnosi genetica di pre-impianto. Complessivamente il 7-8% della popolazione infertile, mentre il restante 15% delle coppie in viaggio si sposta in cerca di percentuali di successo più rassicuranti, verso paesi che possono selezionare gli embrioni e che non hanno limitazioni numeriche di ovociti da fecondare. Da qualche tempo, però, forse a causa del forte impatto migratorio dal nostro Paese, le delusioni non sono mancate. Ce lo confermano Germana e Sandro, due giovani trentacinquenni milanesi, appena tornati da Bruxelles, dopo il primo ciclo di fecondazione in vitro. «Di congelamento di embrioni neanche l'ombra - racconta Germana -, una dottoressa del centro mi ha fatto capire che non vogliono rischiare di ritrovarsi con troppi embrioni di genitori stranieri, difficili da rintracciare nel tempo». Così i due coniugi milanesi sono tornati a casa. «Se questo ciclo fallisse, ci rivolgeremo ad una clinica in Italia», prosegue Paolo. Raccontano di aver preso carta e penna e di aver telefonato ad alcuni centri italiani ma ora non sanno se possono fidarsi. I centri dichiarano percentuali di successo simili a quelle dei colleghi stranieri - 25-30% - esattamente pari a ciò che accadeva prima della legge 40 nel nostro Paese. «L'enigma è presto risolto», commenta Claudio Giorlandino, ginecologo, direttore scientifico di Artemisia, esperto di sterilità di coppia da oltre venti anni. «Dopo l'entrata in vigore della legge che ci costringe a non fecondare più di tre ovociti c'è un incremento delle gravidanze trigemellari. Un vero miracolo italiano. Che dimostra l'inapplicabilità della legge 40, molto lontana dall'obiettivo di proteggere gli embrioni.

Nel frattempo, la politica risponde con due nuove proposte di legge. La prima, già depositata dalla «Rosa nel Pugno» intende legalizzare e liberalizzare la ricerca. L'altra ha la firma del senatore ds Lanfranco Turci: «Chiederemo l'accesso sia per le coppie che per le donne single. E non escluderemo l'eterologa».



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