Colpa di Berlusconi, tuona all'unisono l'Unione secondo una sineddoche un po' scontata. Ma l'estremismo razzista del Carroccio è stato effettivamente introdotto al governo dal cavaliere. «Saremmo stati meglio se l'onorevole Berlusconi avesse fatto sentire la sua voce qualche giorno prima - spiega quindi Massimo D'Alema - Nel senso che queste provocazioni, queste dichiarazioni razziste si trascinavano ormai da molto tempo senza che il presidente del consiglio avesse preso le distanze». C'è voluta l'esplosione violenta di Bengasi perché «finalmente ci si è resi conto che in una situazione così difficile, degli irresponsabili, dei razzisti non possono essere ministri della Repubblica», continua il presidente Ds (che però in altri tempi definì il Carroccio una «costola della sinistra»). Le reazioni del centrosinista sono insomma più orientate alla politica interna che alla comprensione del caso scatenato dal Carroccio. Quindi puntano in primo luogo contro le alleanze impossibili del cavaliere. «La Lega si aggiunge l'alleanza con i gruppi neofascisti e neonazisti: il Fronte nazionale, la Fiamma, Rauti, Tilgher - insiste quindi il presidente Ds - Si tratta di personaggi che secondo il ministro degli Interni sono quelli che stanno dietro gli striscioni razzisti negli stadi. Li vogliamo portare al governo? Trovo tutto questo di una gravità enorme». Per parte sua, replica Francesco Storace, che ieri diramato una raccolte di dichiarazioni in cui nel 2005, quando Alessandra Mussolini era stata esclusa dalle regionali del Lazio in cui avrebbe sottratto voti ad An, molti esponenti di centrosinistra sostenevano la battaglia democratica della nipote del duce.
Il che non toglie che la responsabilità della gretta provocazione di Calderoli per l'Unione cade su tutto l'esecutivo. «Le dimissioni del ministro Calderoli sono un atto dovuto - osserva il leader del Prc Fausto Bertinotti - È bene che siano avvenute, ma questo non chiude il problema politico». Ovvero: «Le pesanti responsabilità del governo». Che invece di perseguire il dialogo nell'area mediterranea si fonda «sulla cooperazione con forze che fanno dell'avversione a una delle culture che si affacciano sul Mediterraneo un elemento strategico». A dimettersi, quindi, secondo il verde Paolo Cento dovrebbe «essere l'intero governo che ha esposto l'Italia a condizioni di grave rischio internazionale».
In ogni caso anche per la lista unitaria dell'Ulivo è l'intero governo Berlusconi che deve assumersi «per una volta le responsabilità del caso, poiché Calderoli è una sua creatura in tutto e per tutto». Lo scrivono Fabrizio Morri, Renzo Lusetti e Giulio Santagata in una nota congiunta Ds-Dl-prodiani: «L'intero centrodestra e in primis il presidente del consiglio a dover rispondere di quanto accaduto - dicono dalla lista unitaria - L'acquiescenza mostrata da Berlusconi in questi anni nei confronti della xenofobia e dell'intolleranza della Lega ha spinto i leghisti ad assumere atteggiamenti sempre più pericolosi e provocatori».