VISIONI

Sabina Guzzanti presenta il suo film versione dvd Due ore di contenuti extra

VIVA ZAPATERO!
SBARIGIA GIULIAITALIA/ROMA

«Spero vivamente che Viva Zapatero! possa contribuire alle battaglie per la libertà d'espressione e che faccia crescere la consapevolezza di quanto sia importante l'indipendenza dell'informazione dalla politica, nella vita di ciascuno di noi», è l'augurio con cui Sabina Guzzanti accompagna l'uscita in dvd del suo film. Il documentario satirico in forma diaristica, nato dalla censura di Riot («un caso emblematico per raccontare un meccanismo che si ripete», sostiene l'attrice), evento speciale alla Mostra di Venezia (e quasi veniva giù il Palagalileo dagli applausi), in gara al festival di San Sebastian («Zapatero ha voluto vedere il film e poi mi ha invitata a prendere un caffè, ma io ero già partita», racconta Guzzanti) e inserito nel concorso doc del 25mo Sundance Film Festival (dal 19 al 29 gennaio), esce dunque in dvd (17.90€, distribuisce Lucky Red) pronto per essere impacchettato tra i regali di Natale. Il dischetto offre due ore di contenuti extra: schegge di Guzzanti-Annunziata recuperate dal Raiot televisivo («frammenti che non sono mai andati in onda, il solo materiale che sono riuscita a recuperare dalla Rai, chissà il resto l'avranno buttato», spiega Guzzanti) e le interviste rimaste fuori dal montaggio definitivo: a Claudio Petruccioli - che si contorce in ragionamenti impossibili per dimostrare che in fondo la situazione non è grave perché «potrebbe anche essere peggio» - a Maurizio Gasparri, Massimo D'Alema, Antonio Polito, chiamati a rispondere sull'anomalia della tv italiana. Ma se il film è riuscito a valicare i confini del nostro paese è perché: «l'ingerenza dei media nella politica si sente ovunque, in America (dove il film uscirà per la Wild Bunch, la stessa che distribuisce Michael Moore, ndr), soprattutto», è la spiegazione dell'autrice.

Viva Zapatero! riusciremo mai a vederlo in tv? «Sul satellite sì - dice Andrea Occhipinti, fondatore della Lucky Red - Sky, per un accordo con il cinema italiano, deve trasmettere i film che vanno bene in sala». E sulla Rai? «C'è stato solo un timido interessamento di qualche dirigente». Allora qualcosa sta cambiando a Viale Mazzini?: «Che si parli di nuovo corso Petruccioli-Meocci è una montatura. Così come è stato per il caso Celentano. Non bastano 4 puntate dello show di un cantante per dire che in Rai c'è libertà. Stanno tentando di restaurare la Dc», è il parere della Riot girl. (g. sba.)

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