POLITICA

«Le primarie senza sbarre»

UNIONE
BIANCHI GIULIA,ITALIA

«Ci rivedremo», promettono i passamontagna arcobaleno lasciando la sede unionista di piazza Santi Apostoli. Perché le risposte ottenute dal coordinatore delle primarie, il Ds Vannino Chiti, sono «insoddisfacenti». Ciononostante il blitz disobbediente da parte dei supporter della candidata «senza volto», Simona Panzino, è comunque stato utile a rimuovere la disattenzione su alcuni aspetti rilevanti legati alle primarie ma non solo: la condizione carceraria e quella degli immigrati. Nella giornata di ieri, per altro, i disobbedienti sono entrati in azione anche in altre città d'Italia su quest'ordine del giorno, trovando il sostegno dell'associazione Papillon. Sempre ieri Fausto Bertinotti ha fatto propria la proposta di amnistia per i reati sociali nel corso di un incontro a Cosenza con gli esponenti del Sud ribelle. Oltre a denunciare il boicottaggio nei confronti della candidatura Panzino, i disobbedienti hanno messo al centro delle rivendicazioni proclamate dalla terrazza del quartier generale unionista proprio i temi del carcere e dell'immigrazione. Già nelle scorse settimane dal carcere di Pisa era partito un appello, con numerosissime adesioni di tutto il centrosinistra, affinché anche i detenuti potessero partecipare alla consultazione.

Estensione del diritto di voto alle primarie per tutti gli immigrati con permesso di soggiorno, amnistia e indulto generalizzati per i reati sociali e minori, diritto di voto ai detenuti nei seggi all'interno delle carceri: queste le principali richieste illustrate ieri a Chiti dai «senza volto» romani. L'esponente Ds - che a suo tempo aveva promesso il ricorso alla forza pubblica contro ogni tipo di mascherata - ha spiegato che sui seggi all'interno dei perimetri carcerari l'Unione aspetta una «risposta» dal ministro della giustizia Roberto Castelli. Chiti ha invece respinto la richiesta di modifica delle modalità di voto per gli immigrati: «Il meccanismo di iscriversi in una lista prima del 16 ottobre è una protezione contro i rischi di inquinamento del voto», spiega l'esponente ds chiedendo piuttosto «aiuto per informare il più possibile quelle comunità».

Mentre a Roma si svolgeva l'incontro con Chiti, ieri alcune delegazioni di disobbedienti hanno manifestato sotto le sbarre dei carceri di Bologna, Napoli, Trieste. A portare il propri sostegno alla candidatura disobbediente si è invece recato Vittorio Antonini, presidente dell'associazione detenuti Papillon. «L'appoggio al candidato senza volto si basa sulla convinzione che sia l'unico modo per riuscire ad affermare i diritti dei carcerati nella completa indifferenza e irresponsabilità dei governanti - spiega - Per questo chiediamo che la piattaforma rivendicativa dei detenuti entri a far parte del programma dell'Unione e che le leggi esistenti vengano applicate».

Da Cosenza, invece, Bertinotti si è associato a suo modo all'agenda sull'emergenza carcere. Il leader del Prc ha incontrato ieri alcuni esponenti no global impuntati di associazione sovversiva nel processo in corso davanti alla Corte d'assise di Cosenza facendo proprie le parole d'ordine su «amnistia, riforma dei codici penali, abrogazione del reato di associazione sovversiva».

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