VISIONI

Storie di anime d' alta quota

ALBERTINI MIETTA,ROSBELLA (CN)

In parte si può dire una fatica improba, in parte una soddisfazione da pochi. Organizzare un festival di cinema in un borgo semi disabitato (4 adulti e 3 bambini) può sembrare un'utopia oppure uno snobbismo elitario. Ma basta recarsi una volta a Rosbella, frazione di Cuneo, per rendersi conto che è tutt'altro e per questo è arrivato gloriosamente alla quinta edizione. Chi ha architettato tutto questo è Sandro Gastinelli, regista e autore insieme a Marzia Pellegrino, di documenti amorosi sul territorio e le persone tra cui vive. Il festival, o meglio il Film Festenal, di Rosbella si svolge per due week-end di agosto, quest'anno il 9-10 e il 19-20 con una appendice del tutto particolare il 13. Anche i registi sono presenti alle proiezioni , fino allo scorso anno direttamente ospitati da Gastinelli, a casa sua, o da vicini di casa estivi che tornano alla casa natia. Quest'anno l'interesse da parte del comune di Boves, ha permesso alla manifestazione di alloggiare gli ospiti in un agriturismo poco lontano.

Il 9 agosto sono stati proiettati 3 filmati tutti, come richiede il Festenal, rigorosamente riguardanti la montagna. Bisogna dire che buona parte di questi sono stati prodotti dalla televisione della Svizzera italiana che rimane tra le rare emittenti che ancora riescono a produrre documentari, o forse meglio documenti, un termine che fa un po' meno «scuola» e si avvicina maggiormente alla necessità di poter vedere materiale interessante. Centovalli, la voglia di restare di Mirto Storni ritrae alcune persone di una piccola comunità del Canton Ticino, vicino a Locarno, che preferiscono continuare a vivere e soprattutto anche lavorare (il medico, i muratori...) là, tra quattro anime in montagna.

Chaus e Muntognas di Urs Frey raccoglie la testimonianza di 10 persone che hanno anche loro scelto di vivere tra le montagne, profondamente amate: c'è chi è finito sotto una valanga e ne è uscito vivo, c'è il pittore che dipinge sempre la stessa montagna, c'è la bambina che attribuisce a suo modo anche un'identità sessuale alla montagna («quando è cattiva è uomo, quando è buona è donna») ognuno di loro non riesce a staccarsi da quei luoghi impervi.

A rappresentare l'Italia Alberto Grossi con Cosa c'è sotto le nuvole, documentazione di quanto le Alpi Apuane, che da secoli forniscono pregiati marmi a scultori di tutti i tempi (anche la Pietà di Michelangelo viene da lì, per dire) e preziosi rivestimenti per case di lusso. Ma ora queste Alpi vengono aggredite e distrutte in modo con metodi di lavorazione (esplosioni indiscriminate e incontrollate) che irreversibilmente le faranno scomparire.

Nell'ultimo week-end Rosbella ha proposto una personale dedicata a Fulvio Mariani che comprendeva un montaggio di suoi lavori datati tra il 1985 e il 2004, L'ombra del tempo realizzato con Andrea Gobetti e Claudio Cormio, in cui la montagna viene presa in considerazione nel profondo, dal suo interno, seguendo un gruppo di speleologi nelle grotte del Marguareis (Alpi Marittime) tra abissi e fiumi sotterranei.

Ma la pagina più rilevante della serata è stata segnata da Inchiodato, il film già presentato all'ultimo Cervino Film Festival, in cui Fulvio Mariani, con Elvira Dones, albanese, esplora le drammatiche condizioni, contrabbandate per tradizioni arcaiche ma ancora in uso nell'Albania di oggi: ogni delitto prevede una vendetta implacabile che a sua volta prevede un'altra vendetta, e così senza fine, sui familiari del colpevole. Il Kanun, il Codice, si protrae anche per decenni, «inchiodando» uomini che non possono più vivere se non da reclusi, a nulla servirebbe l'emigrazione, la fuga, al Codice non si può sfuggire.

La troupe di Mariani si è addentrata tra le montagne dell'Albania settentrionale per approfondire queste «leggi» ancora in uso e sconfinate nella criminalità più violenta. Ancora una volta, un documento prodotto dalla televisione Svizzera.

Ma si diceva di un'appendice particolare del Rosbella Film Festenal. Il 13 di agosto. Sandro Gastinelli ha pensato ad una cornice speciale per presentare il suo ultimo video, Marghìer, margari delle Alpi del sud Piemonte: una spericolata proiezione a 2500m. di altezza al Gias (il luogo dove vivono i margari) del Monte Tibert, a Celle Macra, in Valle Maira. Lassù, tra mille difficoltà, ha dovuto far arrivare lo schermo, un generatore e soprattutto il pubblico. Ma come succede ogni anno a Rosbella, anche qui la gente non si è tirata indietro, già dal pomeriggio hanno cominciato a salire a piedi o in mountain bike le centinaia di persone che hanno affollato la proiezione serale e si sono poi accampate per la nottecon una trentina di tende al Gias del Tibert. Applausi anche a scena aperta per un filmato in lingua originale (occitano, provenzale, piemontese) difficile da comprendere per un foresto, (per i sottotitoli non c'è stato il tempo) ma fantasticamente fornito di una artigianale traduzione simultanea: gli spettatori si sono sistemati vicino agli indigeni che si sono prestati con fierezza al compito. Tutto molto ruspante e proprio per questo piacevole e caloroso, nonostante la rigidità della temperatura. «Qui produrre e realizzare un film - dice Gastinelli - è diverso dal farlo nelle grandi città, bisogna un po' inventarsi tutto, dall'idea iniziale alla proiezione del film. Ma il mio futuro è qui, questo è il mio lavoro perché sento che è necessario raccontare, testimoniare, tramandare».

L'appuntamento è per il prossimo anno, ad agosto, e si consiglia di non mancare perchè, giura Gastinelli, verrà proiettato anche Sparrow Village, di Christine Choy, cinese trapiantata negli Stati Uniti, previsto per questa edizione ma saltato, questo sì, per mancanza di sottotitoli. Sparrow Village descrive con immagini bellissime la vita di una ragazza appartenente alla minoranza etnica dei Miao in uno sperduto villaggio della provincia di Guizhou . La sua famiglia è povera, la vita nel villaggio durissima, per la scuola bisogna recarsi in un altro villaggio, guadando fiumi e scavalcando montagne portandosi da casa la legna che servirà per scaldarsi e cucinare il cibo. La ragazza è dotata per lo studio, ma al momento di passare alla scuola superiore , nella selezione le verrà preferito un compagno, meno dotato ma maschio, negandola ad una possibilità di futuro perché donna .

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