Da dodici anni, per tre giorni, nel mese di agosto, il suono delle campane del santuario della Madonna del Romitorio, il monumento religioso più insigne di San Vincenzo Vecchio, è costretto ad accettare la convivenza con quello del rock, del blues e di altri generi musicali. E di venir messo in minoranza acustica da chitarre, campionatori, percussioni, tastiere, fiati, cori di un pubblico che, nel tempo, è andato facendosi sempre più numeroso.
Da dodici anni, infatti, San Vincenzo Vecchio, piccolo paese dell'Abruzzo a un centinaio di chilometri da Napoli, Pescara e Roma, monta il suo palco e dà voce a Vallerovetorock: concerti e varia convivialità cui si accede senza spendere un euro. Una tre giorni (da domani al 20 agosto) di amore e di musica, recita lo slogan della rassegna. Nel corso del tempo, molti artisti italiani e stranieri si sono arrampicati sin qui, nel fresco e nel verde, per regalare la loro musica a un piccolo mondo che provvisoriamente allarga i suoi confini. Il cartellone dell'edizione 2005 ha le sue stelle in Tonino Carotone (domani), Herbie Goins e la Almost Blues Band (il 19), Bandabardò (il 20). Ma negli spazi di Vallerovetorock troveranno ospitalità anche gli Out Class, Daniele Scarsella, i Torpedo e gli Arpioni. Poi, nel dopo concerto, si tira tardi, fino ai primi chiarori, con un manipolo di percussionisti che coinvolge chi ha età e resistenza fisica per continuare ad agitarsi. Certo, Vallerovetorock è cosa piccola quanto a dimensioni. Ma grande quanto a ostinazione da parte degli organizzatori, nel voler proporre, in un luogo a dir poco appartato, una rassegna nata e cresciuta guardando alla qualità. Senza lasciarsi mettere in soggezione dai cartelloni estivi blasonati dei centri abruzzesi di maggior richiamo turistico. Sempre gratuitamente, a chi voglia seguire il festival per la sua intera durata, o trascorrere a San Vincenzo il tempo di una notte, viene messa a disposizione un'area di campeggio. Qualche suggerimento per spendere la giornata in attesa della musica: il già citato santuario, con i resti di un borgo medioevale distrutto da una valanga nel 1612; l'abitato antico di Morrea: vicoli, torri, mura in pietra, una fortificazione; il castello dei Piccolomini, la chiesa di San Michele e un affresco a cielo aperto sulle pareti di un vecchio edificio. Per informazioni: www.vallerovetorock.it
(luciano del sette)