POLITICA

L'ipotesi Santaniello alla presidenza Rai

SBARIGIA GIULIA,ITALIA

Giuseppe Santaniello, 85 anni, ex garante per l'editoria e la radiodiffusione e già vicepresidente dell'ufficio del garante della privacy, è l'ultima delle ipotesi per la poltrona della presidenza Rai. O forse è solo la conferma di un'indicazione di tendenza, dopo le indiscrezioni che davano in pole position Antonio Maccanico, Paolo Murialdi e Francesco Alberoni. Scongiurata l'ipotesi Andrea Monorchio, seguita dal gossip su Enzo Cheli - il ragioniere dello stato e il suo garante - spunta ancora il nome di un servitore della repubblica. Con i suoi ottantacinque anni, Santaniello potrebbe dunque essere indicato dal ministero dell'Economia per sostituire Andrea Monorchio, che ha abbandonato la partita prima ancora di cominciarla. Se la mossa andasse in porto diventerebbe il consigliere più anziano del cda della Rai, carica per il momento assunta dall'ex direttore di Liberazione e del Tg3 Sandro Curzi.

È l'Adnkronos a lanciare l'allarme sull'eventuale prossimo candidato, ma nessuno, nella giornata di ieri, è pronto a giurarci. Segue solo una dichiarazione del diretto interessato. Giusto due battute vaghe, il consueto «io presidente? Sono onorato» e ancora un classico: «Non so nulla di questa ipotesi di una mia candidatura alla Rai». Sono gli ultimi fuochi della «strategia di marketing» messa a punto a Arcore, prevedibile conseguenza della legge Gasparri. Si sfogliano i petali dei papabili candidati, tutti fidati berluscones (Santaniello era lo «sceriffo» dello stato durante la spartizione Rai Fininvest sancita dalla legge Mammì), e si verificano le reazioni puntando l'obiettivo sulla faccia che fa l'Udc. Quindi si procede spediti verso la poltrona che conta, quella del direttore generale. Se non potrà essere Flavio Cattaneo, sulla cui riconferma Berlusconi non può contare («si deve rassegnare», è proprio l'Udc a mettere la parole fine sulle speranze del presidente del consiglio), o nemmeno Alessio Gorla, almeno che non sia Claudio Petruccioli, ora presidente della vigilanza. Santaniello potrebbe essere l'uomo giusto, il baluardo contro l'avanzata del centrosinistra, anche nell'ipotesi che Marco Staderini (Udc) si schierasse con i consiglieri in quota all'opposizione (Sandro Curzi, Nino Rizzo Nervo della Margherita, Carlo Rognoni dei Ds) o si sorprendesse a flirtare con la Margherita.

In realtà non sono in molti a scommettere sull'ex garante. Santaniello - che nei suoi nove anni di mandato si era visto affibbiare l'etichetta di garante della «sleeping Authority», l'autorità dormiente, proprio quando la Fininvest assaliva la Mondadori - allunga solo la lista del totopresidente.

Di lui e del suo operato all'editoria, ne scrisse all'epoca Enzo Biagi. Era il 1996, sulle pagine patinate di Panorama il giornalista si indignò: «Non si ricorda un suo intervento, non si sa che cosa assicuri. Pubbliche confessioni, per esempio, svelano, anzi confermano, certi traffici televisivi di cui non era davvero impossibile supporre l'esistenza. Non so da quanti anni il dottor Giuseppe Santaniello è in proroga nell'ambita carica: ma che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa. Il governo non potrebbe dare inizio alle economie mandando finalmente a riposo questo squisito e superfluo burocrate?». Evidentemente non è ancora l'ora. Intanto Biagi si beccò una querela per diffamazione, il giudice lo assolse per legittimo esercizio del diritto di critica.

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