SOCIETÀ

Izzo accusato di violenza sessuale

LANIA CARLO,ITALIA/CAMPOBASSO

Un assassino crudele e spietato, capace di ingannare psicologi e magistrati e pronto, in qualsiasi momento, a tornare a uccidere senza motivo. Così Angelo Izzo viene descritto nella nuova ordinanza di custodia cautelare che ieri gli è stata consegnata nel carcere di Campobasso dove è detenuto per l'omicidio di Maria Carmela e Valentina Maiorano. Parole che provano come il massacratore del Circeo non sia cambiato negli ultimi trent'anni. Rispetto al giorno dell'arresto, l'ordinanza di ieri contiene un'accusa in più per Izzo e Luca Palaia, uno dei suoi due complici. Oltre a concorso in duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere, i due devono infatti rispondere anche di violenza sessuale ai danni di Valentina, la figlia quattordicenne dell'ex boss della Sacra corona unita Giovanni Maiorano. Solo Izzo, poi, è accusato anche di sequestro di persona. Per Guido Paladino, il secondo complice, le accuse sono invece quelle di occultamento di cadavere e favoreggiamento. Un nuovo capitolo del drammatico omicidio di Maria Carmela e Valentina, avvenuto il 28 aprile scorso, si è dunque concluso, anche se la fine delle indagini non ha portato alla scoperta di un movente plausibile. «Sono esclusi moventi di natura economica e legati a una vendetta - ha spiegato il capo della Squadra mobile di Campobasso, Domenico Farinaci -. Quello che è reale è uno sfondo sessuale della vicenda, tutto inoltre va accostato alla personalità molto complessa di Izzo». Gli inquirenti hanno escluso che tra Izzo e Maria Carmela ci fosse una relazione.

Quello che si sa con certezza, invece, è come le due donne sono morte, e la sequenza messa a punto dagli inquirenti è atroce. Prima di essere uccisa Valentina è stata spogliata e ammanettata e legata alle caviglie da Izzo, che poi le avrebbe usato violenza. Su di lei sono state trovate tracce compatibili con il Dna dell'ex estremista. Uguale la tecnica usata per uccidere le due donne. «La testa prima avvolta nello scotch - ha ricordato la pm Rita Caracuzzo - poi con dei sacchetti e poi di nuovo con altro scotch. Dopo i delitti Palaia scavò la fossa nel giardino la casa,. Izzo invece lo aiutò a trasportare i cadaveri con una carriola». Paladino sarebbe apparso invece solo dopo il delitto e avrebbe aiutato ad occultare i cadaveri. Izzo - è scritto nell'ordinanza - realizza il suo crimine «con crudeltà e sevizie, in un furia omicida tipica di un criminale organizzato che, con lucida freddezza, agisce incurante dei terribili risvolti umani delle sue azioni».

Nessun dubbio neanche sulla premeditazione. Gli inquirenti hanno infatti accertato che, alcuni giorni prima del duplice omicidio, Palaia fu mandato da Izzo ad acquistare sacchetti di plastica, nastro adesivo, calce e un laccio emostatico, tutto materiale utilizzato poi per il delitto. «Ha ucciso le due donne - si legge ancora nell'ordinanza - con spietata freddezza, con allarmante insensibilità e mancanza di pietà in relazione alla giovane età di Valentina Maiorano, non ancora quattordicenne». Un uomo, sono le conclusioni, «che è stato e rimarrà un delinquente che sfida le istituzioni, covando costantemente disegni di illegalità»

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