NON SE NE FA UN ALTRO

Berrette rosse

LANIA CARLO,VATICANO

Gli occhi di tutto il mondo saranno puntati su di loro, e non è solo un modo di dire. Per la prima volta nella storia della Chiesa, infatti, l'entrata dei cardinali in conclave per l'elezione del nuovo pontefice sarà trasmessa in diretta tv dalle emittenti di tutto il pianeta. Ancora una volta, quindi, si tratterà di un evento mediatico prima ancora di essere religioso. Poi i riflettori si spegneranno e spetterà a loro, alle 115 berrette rosse, come vengono chiamati i cardinali elettori, disegnare il futuro della Chiesa. In realtà se non proprio tutto, molte cose si cominceranno a decidere fin da oggi, giorno in cui vecchie alleanze potrebbero entrare in crisi per dare vita a nuove cordate. Oggi, domenica, è infatti il primo giorno in cui i cardinali possono parlare liberamente tra di loro e, cosa più importante, a porte chiuse. Il tedesco Joseph Ratzinger al momento sembra essere il candidato favorito alla successione di papa Giovanni Paolo II, grazie soprattutto a un nutrito gruppo di porpore a lui vicine che potrebbero garantirgli tra i 40 e i 50 voti iniziali. A scontrarsi sono due anime contrapposte delle Chiesa: quella neoconservatrice, che ha in Ratzinger il suo alfiere (e che i soliti bookmakers danno 4 a 1), e quella più progressista che punta tutte le sue speranze sull'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, anche se in questi giorni la sua stella sembra essersi momentaneamente offuscata.

Determinanti per l'elezione del nuovo papa saranno comunque i primi scrutini, quelli dei primi due, massimo tre giorni superati i quali le alleanze precostituite rischiano di saltare e sulle berrette rosse si allungherebbe lo spettro di un conclave lungo e aperto e possibili sorprese.

A complicare ulteriormente le cose c'è poi il fatto che i vari gruppi nazionali sarebbero divisi tra di loro. Gli italiani, in particolare, sono un chiaro esempio della confusione esistente. Dei 20 porporati presenti nel conclave, infatti, una parte si è schierata con Tettamanzi e Martini, mentre un altro gruppo orbiterebbe intorno a Ratzinger e Bertone. Tra i primi figurano i cardinali Re e Attilio Nicotra, tra i secondi ci sarebbero invece l'ex segretario di Stato Sodano, Ruini, e gli arcivescovi Scola e De Giorgi.

Ma al di là delle trattative in corso nelle stanze vaticane, il via ufficiale al conclave del terzo millennio è previsto per le 16,30 di domani pomeriggio, con la processione dei cardinali che dall' Aula della Benedizione raggiungerà la Cappella Sistina le cui porte, dopo che sarà stato dato l'«extra omnes», il «fuori tutti», verranno chiuse. Previste quattro votazioni al giorno, due al mattino e due nel pomeriggio, e due fumate intorno alle 12 e alle 19. Difficile che domani sera si possa avere già il nome del nuovo papa, ed è anche possibile che, visti i tempi ristretti, non si arrivi neanche al primo voto.

Per l'occasione sia la Cappella Sistina che il Collegio di Santa Marta, residenza dei cardinali, sono state sottoposte a un'opera di bonifica da parte della gendarmeria vaticana alla ricerca di ciminci e microfoni indesiderati. Le due aree in cui si svolgerà il conclave saranno protette per sicurezza da speciali «bolle elettroniche», in gergo tecnico «jemmer», in grado di annullare le frequenze radio. Inoltre la cappella Sistina sarà completamente schermata dall'esterno, rendendo così inutilizzabili cellulari, microfoni direzionali e registratori digitali. Insomma: silenzio si gira.



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