NON SE NE FA UN ALTRO

E alla fine arrivano i complimenti della Santa Sede

LANIA CARLO,ROMA

Alla fine è andato tutto bene e sono stati in molti a tirare un sospiro di sollievo. Che l'emergenza stesse ormai volgendo al termine - e che quindi fosse arrivato il momento di stilare un primo e positivo bilancio del lavoro svolto - al Viminale lo hanno capito ieri pomeriggio, quando dal Vaticano sono arrivati i ringraziamenti al governo e alla città di Roma per l'efficienza dimostrata in questi giorni nell'accogliere e gestire centinaia di migliaia di pellegrini. «Un evento eccezionale, eccezionalmente ben gestito», fa infatti sapere la Santa Sede per bocca del suo portavoce, Joaquin Navarro Valls. Non si tratta solo di un ringraziamento formale, ma di una vera e propria promozione per il lavoro svolto fino oggi, compresa la gestione dell'emergenza - poi risultata un falso allarme - provocata da un piccolo aereo proveniente da Belgrado su cui era stato segnalata la presenza di esplosivo, subito bloccato e costretto ad atterrare all'aeroporto di Pratica di Mare da un F16 dell'aeronautica militare.

Il via libera del Vaticano ha un effetto liberatorio e provoca una serie di ringraziamenti e congratulazioni a catena. Complimenti al ministro degli Interni Giuseppe Pisanu - soprattutto per il funzionamento del piano di sicurezza messo a punto per proteggere gli oltre 200 capi di stato e di governo intervenuti a funerali - arrvano infatti dal presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi e dallo stesso premier. «Tutto il mondo ha potuto apprezzare la grande efficienza, la grande professionalità, l'attenta discrezione con cui la maccchina organizzativa ha saputo affrontare un evento epocale», gongola in serata Silvio Berlusconi.

In effetti, va dato atto al governo che le cose sono andate davvero bene. Niente caos, nessun problema particolare e un sistema di sicurezza che ha funzionato perfettamente e forte di 15.000 uomini tra forze dell'ordine e esercito. Già da giovedì notte piazza San Pietro era blindata e ieri mattina anche i cardinali hanno dovuto sottoprsi ai controlli prima di poter accedere al sagrato. Sotto controllo anche i cieli della capitale. Oltre all'aereo dirottatao su Pratica di Mare, un altro falso allarme ha riguardato l'aero che doveva riportare in patria la delegazione di Serbia e Montenegro: anche in questo caso era stata segnalata una bomba a bordo.

Anche il temuto controesodo dei pellegrini fino a ieri sera stava precedendo bene, magari con un po' di affanno ma senza grosse difficoltà. Gran parte dei pellegrini arrivati in treno sono già tornati a casa e per questa mattina sono previste le ultime partenze. Su circa 800 mila fedeli giunti in questi giorn a Roma, ha reso noto ieri Trenitaia, nella capitale ne sarebbero rimasti appena 60 mila. Per tutta la giornata il flusso nello stazioni romane di Termini, Ostienso e Tiburtina è stato massiccio e costante, ma senza momenti critici. Qualche difficoltà in più si è avuta nel pomeriggio solo a Termini, tanto che le tra 14,30 e le 15 la stazione è stata chiusa per consentire un minimo di deflusso.

Infine i romani. Difficile dire in quanti hanno assistito ai funerali del papa direttamente a San Pietro oppure su uno dei 27 maxischermi montati in altrettanti punti della città.

Per tutta la mattina le strade sono rimaste vuote in conseguenza del blocco del traffico disposto dal Campidoglio fino alle 18, fatto che ha contriibuito a dare alla città un'insolita atmosfera da Ferragosto anticipato che non sembra essere dispiaciuta più di tanto ai romani.

Insoma tutto bene, tanto che in serata Pisanu può finalmente tirare anche lui un sospro di sollievo: «Grazie a Dio è andata bene», dice infatti il ministro.

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