SOCIETÀ

Smog, la cura di Lunardi: «Non c'è niente da fare»

DELLA CROCE MARINA,ROMA

Respirare smog per più tempo fa meno male. Questo almeno pensa il governo. Se, infatti, la normativa comunitaria dice che «il limite massimo è di un superamento dei 50 milligrammi al metro cubo per 35 giorni in un anno», il governo crede di risolvere il problema dello «sforamento» aumentando quel limite o trovando sotterfugi per aggirarlo. Come se l'inquinamento nuocesse di meno grazie a un cavilloso gioco delle tre carte: il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli vorrebbe, pertanto, o innalzare il numero dei giorni o rendere più «duttili» i criteri di misurazione della presenza di polveri sottili. Sono molti, intanto, i comuni che rischiano di non rispettare il parametro nei prossimi giorni. Roma, Milano, Torino, ma anche molte città del Veneto, cui va la «maglia nera» di Legambiente. Segno che l'emergenza smog è diventata un problema ordinario, cui non è possibile far fronte solo con misure «una tantum». Per la direttiva europea, recepita in Italia nel 2002, «è necessaria la sospensione delle attività che contribuiscono al superamento dei tetti imposti, traffico compreso». Vale a dire che i comuni dovrebbero decidere un blocco totale delle auto fino alla fine dell'anno, per non rischiare di essere citati per inadempienza.

Il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli la prossima settimana ha, intanto, convocato i rappresentanti dei municipi «per concordare una serie di misure per aiutare le amministrazioni a rispettare i limiti contenuti nella direttiva». All'incontro dovrebbe partecipare anche il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, dal quale non c'è da attendersi troppo visto che le sue dichiarazioni seguono la sottile partitura dello «scarica barile»: «Ogni sindaco deve studiare la propria strategia». Parole queste che stridono con quelle rese dal presidente dell'associazione dei comuni italiani, Leonardo Dominici, che sottolinea come dalle amministrazioni il problema fosse stato sollevato da molto tempo senza incontrare l'attenzione del governo, aggiungendo che i sindaci «non hanno certo il potere di cambiare una direttiva europea o una legge dello Stato. Spetta all'esecutivo».

Rispetto a questo appello, le dichiarazioni di Lunardi, che ha aggiunto che «andrebbero eliminate tutte le automobili», si distinguono per vaghezza. Difatti sul ministro cade una valanga di critiche. Legambiente usa l'ironia e dice di essere felice di trovare «finalmente un ministro che ha un progetto serio, puntuale, concreto e immediato. Quella di eliminare le automobili è un'idea fantastica che nessuno, nemmeno noi ambientalisti era stato in grado di concepire». Inadeguato il «progetto» di Lunardi anche per il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, che critica il far play del ministro che «come per la mafia che non si può combattere e per la nevicata che ha bloccato l'A3 considerata evento imprevedibile, giudica lo smog un problema irrisolvibile». Il leader del Sole che ride chiede che vengano varate «misure forti e strutturali, che prevedano anzitutto finanziamenti per potenziare il trasporto pubblico e incentivare quello collettivo».

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