METROVIE

L'ACQUA NEGATA E

RISORSE
LEMBO ROSARIO, CARNEVALE SALVATOREITALIA/CAMPANIA

I n vista delle prossime elezioni regionali e del programma di governo della GAD, il processo di privatizzazione dell'acqua a Napoli e Caserta, assume un significato emblematico. La Costituzione italiana (art. 49) recita: «tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». A partire da questo principio, la politica è diventata esclusivo dominio dei «partiti». Sono i partiti che determino le priorità, si accordano sui programmi, tenendo conto degli interessi delle corporazioni ( imprenditori, sindacati, lobbies) senza badare alla società civile. La decisione adottata dalla regione Campania, dal sindaco di Napoli e dal consiglio comunale, accettata dai vari partiti della maggioranza di governo locali, costituiscono un esempio lampante di questa dicotomia fra politica ed i cittadini. Da oltre 2 mesi, la società civile napoletana, il comitato nazione per il Contratto dell'Acqua e il Nodo Napoli della Rete di Lilliput, padre Zanotelli, si sono mobilitati dando vita alla costituzione di un comitato civico ed hanno chiesto l'annullamento della privatizzazione della gestione idrica dell'ATO 2 Napoli-Caserta. A parole i rappresentanti dei partiti e la stessa Jervolino si sono dichiarati pronti ad accogliere le richieste della società civile. Di fatto, dopo 45 giorni, il risultato della mobilitazione ha portato solo alla presentazione di qualche ricorso al TAR, e alla ri-convocazione, il 3 febbraio, dell'Assemblea ATO che ha assunto il valore di una «farsa» perché sia messo in discussione solo la proposta della gestione mista dell'ATO 2, al fine di precisare meglio quote e modalità di affidamento delle risorse idriche di Napoli, provincia e Caserta.

La richiesta del Comitato Civico per la difesa dell'acqua anche in questa sede è stata quella di fermare le «bocce» e di mettere in discussione la «gestione in house», cioè una gestione totalmente pubblica, consentita dalle leggi nazionali e in linea con le direttive europee. La richiesta però non è stata nuovamente accolta. I partiti nazionali e le segreterie locali, anche quelli di Verdi e Rifondazione, presenti con loro assessori nelle maggioranze locali, nelle varie assemblee si sono dichiarati a favore della richiesta del Comitato civico per l'acqua, ma poi non si sono fatti carico delle richieste dei cittadini. Nessun partito ha trovato il coraggio di minacciare l'uscita dalle maggioranza del comune di Napoli o della Regione. Nessuno dei sindaci degli 183 comuni dell'ATO 2 ha accolto, in questi mesi, la richiesta di convocazione di consigli comunali aperti alla partecipazione dei cittadini per un confronto sulla decisione presa il 23 novembre. Eppure l'ATO(Ambito Territoriale Ottimale) era stato costituito con il compito di fare il censimento delle risorse idriche, di redigere la pianificazione dei servizi idrici, per migliorare la gestione, valutare i costi di manutenzione, di innovazione. Nulla di questo è stato fatto: si è determinati a vendere la gestione del patrimonio idrico, non ancora quantificato e censito, ad imprese multinazionali, che in funzione di questa delega concessa dai partiti, potranno decidere le future tariffe che i cittadini di Napoli e Caserta dovranno pagare nei prossimi 20/25 anni se vorranno aver accesso all'acqua potabile.

Sarà bene che i cittadini, quando andranno a votare alle prossime regionali, tengano conto dell'abdicazione agli interessi del mercato, della scelta della mercificazione dell'acqua e della sua speculazione finanziaria. La partecipazione si esprime attraverso il voto di cittadini, titolari di diritti, prima che consumatori e clienti del mercato. I partiti ne dovrebbe fare tesoro nell'identificazione delle priorità dei loro programmi.

(*Rosario Lembo - Segr. Comitato Italiano e Salvatore Carnevale - Nodo di Napoli Rete Lilliput- Portavoce Comitato Civico)

Supporta il manifesto e l'informazione indipendente

Il manifesto, nato come rivista nel 1969, è sinonimo di testata libera, indipendente e tagliente.
Logo archivio storico del manifesto
L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti.
Vai al manifesto.it