Sarà il pianista compositore afroamericano Cecil Taylor - classe 1933 - a chiudere il 23 febbraio a Prato la IX edizione di Metastasio Jazz. Il recital di Cecil Taylor - autentico costruttore di nuovo linguaggio sonoro, protagonista di un giro di boa nel jazz e nella musica del `900 senza ritorno (da oltre 40 anni non si serve della notazione convenzionale), costituirà lo zenith di una manifestazione intitolata Pianforte senza confini. Stefano Zenni, direttore artistico, l'ha strutturata in quattro concerti che presentano maestri del pianismo afroamericano d'avanguardia (Taylor, appunto, ed Andrew Hill) accanto ad affermati strumentisti e compositori italiani (Danilo Rea ed Enrico Pieranunzi). Ai recital del lunedì sul palco del teatro Metastasio si affiancheranno concerti-aperitivo e conferenze la domenica mattina.
L'apertura del festival è importante perché il 2 febbraio il pianista Andrew Hill proporrà le proprie composizioni alla guida della Civica Jazz Band (produzione originale di Metastasio Jazz, Musica Oggi e Società di L. Barbara; altre date sono previste a Milano e Pescara).
Hill (nato nel 1937) è uno straordinario compositore e pianista che si è imposto negli anni Sessanta ed è riemerso, integro e progettuale, alla fine dei Novanta con una sua originale poetica: oggi è particolarmente attivisso a New York con varie formazioni (dal solo alla big-band).
Metastasio Jazz ha in cartellone inoltre Davide Brolati (oggi); Andrew Hill e Civica Jazz Band (2 febbraio); Giacomo Ferrari, con conferenza di Marcello Piras (8); Danilo Rea piano solo (9); Mauro Grossi, con conferenza di Stefano Zenni ed Enrico Pieranunzi (15); E.Pieranunzi European Trio (16); Alberto Tacchini, con conferenza di S. Zenni (22) e infine Cecil Taylor e il Tony Oxley duo (23).
(l.o.)