Per chi arriva dalla piazza di Dro col comodo pulmino pronto a tutte le ore per far lasciare l'auto a casa, il colpo d'occhio è impagabile: davanti torri merlate avvolte in fasci di luce blu, sotto le acque del Sarca bucate da bianchi massi che sotto i riflettori diventano quasi iceberg notturni. A trasformare in castello fiabesco l'architettura industriale della centrale idroelettrica di Fies - in parte inutilizzata e lasciata in comodato dal'Enel di Trento - è l'energia di teatro, danza e musica, protagonisti anche quest'anno di un Drodesera 2003 giunto ormai alla sua 23/ma edizione. Dopo una quattro giorni guidata da Virgilio Sieni e dai suoi percorsi danzanti - tra cui Empty space costruito sotto il segno della guerra in Iraq - si è passati ieri alla Compagnia Sud Costa Occidentale con m'Palermu (stasera ancora con Carnezzeria ) e alle stanze d'albergo prive d'identità messe in scena dai Motus. Ancora un itinerario d'artista quello del giovane affabulatore Davide Enia: dalla narrazione poetica del suo Italia-Brasile 3 a 2 (oggi), a Schegge. Studio per maggio `43, anteprima (domani) di uno spettacolo ancora in costruzione in cui l'artista rivolge l'attenzione alla tragedia dei bombardamenti Usa che sventrarono Palermo. Al Drodesera arriverà anche il teatro Valdoca con due spettacoli, uno tra gli spazi chiusi ( 2 agosto) e il secondo nel parco inserito tra acque e montagne.
Ma il festival Drodesera 2003 non rinnega il suo spirito nomade e, oltre le mura della centrale, torna nei paesi vicini: è dalla suggestiva torre di castel Drena che il Teatro del Lemming ripropone l'avventura di Edipo da far vivere ad uno spettatore alla volta fino alla sfida in chiusura di festival (3 agosto) con l'avventura dantesca alla centrale di Inferno I e II parte. Ad Arco, incursioni della danza, quella di Gerardo Lamattina, con le sue Extensioni-danzare lo spazio . A Dro invece i due appuntamenti (2 e 3 agosto) col Teatro di terra delle Ariette e il Cabaret musicale di sabato sera, una festa in piazza aperta a tutto il paese guidata dalla Compagnie del la Caravane jaune. Replicano anche quest'anno le «Energie a domicilio» e ogni sera al tramonto, sulla soglia di masi ed abitazioni private di Dro, gli artisti costruiscono «incontri ravvicinati» con un piccolo pubblico. Tante quindi le dimensioni in cui si snoda il percorso festivaliero, non ultima quella della musica e del cabaret affidata alle ore più piccole e agli ampi spazi del parco: dopo il folkore ironico della Nuova Agricola Associazione(stanotte), vanno in onda le musiche pugliesi dei Radicanto (domani) e per chiudere, ci si affida al concerto dei Tabulè (2 agosto).