Il Consiglio internazionale che decide i contenuti del Forum ha fissato per Porto Alegre 2003 cinque aree tematiche intorno alle quali lavorare: 1. Sviluppo sostenibile democratico. 2. Principi e valori, diritti umani, diversità e uguaglianze. 3. Media, cultura e contro-egemonia. 4. Potere politico, società civile e democrazia. 5. Ordine mondiale democratico, lotta contro il militarismo e promozione della pace. Dalla partecipazione, dai modi in cui le aree tematiche verranno affrontate, dalle conclusioni e dal piano di lavoro che ci si darà per i prossimi dodici mesi, verranno indicazioni sullo stato di salute del fenomeno forum sociali, sul rapporto movimenti / partiti-istituzioni, su dove siamo nella costruzione dell'«altro mondo possibile» di cui Porto Alegre è diventato un simbolo.
Sullo stato di salute del fenomeno forum sociali: le statistiche fornite sul sito del Forum Sociale Mondiale -www.forumsocialmundial.org- ci dicono che 4.909 organizzazioni hanno partecipato al Forum 2002. Di queste 2.368 brasiliane. Le delegazioni più numerose, in base al numero di organizzazioni, provenivano dal Brasile, appunto, seguito da Italia, Francia, Argentina e Stai Uniti. In base al numero di delegati individuali, invece, al Brasile seguivano Argentina, Italia, Francia e Uruguay. Al di là del numero totale dei paesi rappresentati, un numero molto alto, 123, fino allo scorso anno la partecipazione al Forum si è concentrata dai paesi dell'America Latina e dell'Europa del sud. Dal gennaio 2002 hanno avuto luogo forum regionali in tutti i continenti: sarà interessante vedere se la partecipazione 2003 rispecchierà maggiormente la globalità del nostro pianeta, e della stessa Europa. Un dato che va ben oltre il solo significato quantitativo, considerato che la sfida è il fornire risposte ai problemi globali indicati nella Carta dei Principi, approvata il 10 luglio 2001, che sta alla base dei forum sociali.
Sul rapporto movimenti / partiti-istituzioni: il Comitato Organizzatore del Forum ha sentito il bisogno, in occasione dell'edizione 2003 di richiamare, su questo punto, alcuni dei contenuti della Carta dei Principi. Il Forum Sociale Mondiale «riunisce e fa interagire solo organizzazioni e movimenti della società civile di tutti i paesi del mondo». Il che non significa «che leader governativi e parlamentari che si riconoscano nella Carta non possano essere invitati a partecipare a titolo personale». Ancora: «il Forum Parlamentare Mondiale e il Forum dei Governi Locali dialogano con il Forum, ma vengono organizzati come eventi autonomi». Abbiamo già vissuto in passato il fagocitamento di spinte molto positive di movimento da parte di partiti politici e/o istituzioni. Penso che quello del dialogo sia il modo corretto di rapportarsi fra movimenti e istituzioni, nella consapevolezza che ledere l'autonomia dei movimenti danneggia anche quelle forze istituzionali che vogliono dar voce alle istanze della società civile. Certo, la presa di distanza sottolineata per il Forum 2003 è la spia di un problema irrisolto.
Sulla costruzione dell'«altro mondo possibile»: ci ritroviamo a Porto Alegre dopo il fallimento del vertice sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg, con rischi di nuove guerre e un riarmo senza precedenti. Lula, però, è presidente, anche grazie alla presa di coscienza sull'alternativa possibile che i forum sociali hanno rilanciato.
Dobbiamo evitare il rischio di finire in una gabbia dorata: il Forum, e i pezzi di partiti e istituzioni che con esso dialogano, che disegnano alternative solo desiderabili, mentre la realtà va in direzioni opposte. I partiti di governo e di opposizione che guardano con interesse ai forum sociali dovrebbero concordare una lista minima di questioni sulle quali non solo confrontarsi con i movimenti, ma anche elaborare precise strategie di azione per influenzare le scadenze dei prossimi mesi, prima fra tutte quella di settembre, a Cancun, dove il Wto vorrebbe approvare nuove misure capestro per le economie del sud del mondo e in favore della privatizzazione dei servizi nel nord.
La costruzione dell'«altro mondo possibile» passa attraverso la creazione di forme globali di governabilità attraverso le quali la società civile dei movimenti possa co-decidere. In una globalizzazione economica senza governo che sta creando solo aumento delle disuguaglianze, il Forum Sociale Mondiale 2003 sarà un successo se riuscirà a costruire un altro pezzo di governo globale.
Co-Presidente del Gruppo Verdi /ALE al Parlamento europeo