MONDO

Finlandia, strage all'ipermercato

LAI CAMILLA,FINLANDIA/VANTAA

Un clown stava gonfiando palloncini per i bambini che lo circondavano. «Improvvisamente si è sentito un boato», ricorda Antonia Koki-Makonnen; «il pavimento ha cominciato a tremare, le luci si sono spente. E'stato il caos». «Non ho fatto in tempo a vedere fiamme o fumo. Erano coperti da centinaia di persone che si catapultavano fuori dall'edificio», racconta Jami Koskimaki, della sicurezza del centro commerciale di Myyrmanni, a Vantaa, una cittadina a quindici chilometri da Helsinki. La bomba è scoppiata alle 19 e 30 (17 e 30 italiane), orario di punta, pare, di un «tranquillo» venerdì sera nella Finlandia di provincia. Nel centro c'erano all'incirca 2.000 persone. Sette le vittime, tra cui un bambino e l'attentatore, morto sul colpo, più di 80 i feriti. Il paese è ancora nel panico. «Non è stato un incidente. E' un atto criminale, un'azione spietata, crudele e meschina», è stata l'immediata reazione del ministro degli interni Ville Itälä.

Le indagini sono proseguite senza sosta tutta la notte. Nella seduta straordinaria convocata ieri dal primo ministro Paavo Lipponen, si è parlato anche di un possibile gesto terroristico. «Ma spero proprio non sia così», ha confessato Lipponen. L'attentatore aveva su di sé l'ordigno. «Forse la bomba è scoppiata prima del previsto», ipotizza un poliziotto. E il mondo mediatico esporta i kamikaze fin nella boschiva Finlandia.

Nel primo pomeriggio si scopre che l'attentatore è uno studente dell'università di Helsinki, 20 anni appena compiuti, finlandese, nessun precedente. Buio fitto, invece, sul possile movente. «Stiamo ancora accertando se avesse complici», ha detto un laconico Tero Haapala, ispettore capo dell'ufficio nazionale di investigazione.

La bomba conteneva due o tre chili di materiale esplosivo ed era stata riempita di proiettili. Un ordigno micidiale, in grado di fare una strage. «Non era difficile passare inosservati con una tale quantità di esplosivo», ha ammesso Jari Liukku, sovrintendente alle investigazioni. Soprattutto in un paese poco avvezzo ad attentati.

In meno di dieci minuti c'erano oltre 20 ambulanze e un elicottero attrezzato per emergenze mediche davanti ai resti del centro commerciale. E' stato reso disponibile un numero verde e la Croce rossa finlandese ha lanciato un appello ai donatori di sangue per fronteggiare l'emergenza. «Abbiamo dovuto operare d'urgenza decine di persone che avevano organi interni danneggiati da vetri e pezzi metallici», ha dichiarato Eero Hivensalo, primario dell'ospedale di Tolo. Il tetto dell'edificio, di tre piani, era costruito interamente in vetro. Anche se la bomba è esplosa al piano terra, il vetro è saltato subito. «Si è voluto causare il massimo danno», ha continuato il dottore. I funerali delle vittime sono stati celebrati ieri mattina, nella commozione generale di un paese rimasto profondamente scosso.

Restano per ora ignoti i motivi del gesto. «Non è mai successo niente del genere in Finlandia. E' il più grave episodio dalla seconda guerra mondiale», ha sottolineato Itälä.

Poco più di 5 milioni di abitanti per 338 mila km quadrati, alto tenore di vita, la Finlandia è anche uno dei paesi meno corrotti al mondo, nonché l'unico, tra gli scandinavi, entusiasta dell'Unione europea al punto da adottarne l'euro incurante dei suoi vicini. Gli attentati finlandesi si contano sulle punte delle dita. Nel luglio scorso un'autobomba posizionata da bande cittadine a un semaforo della capitale aveva causato una vittima. E nel 1976 quaranta persone rimasero uccise dallo scoppio di una fabbrica di munizioni. Per il resto, la vita è sempre trascorsa tranquilla, negli sconfinati orizzonti finlandesi. Forse anche per questo risulta ancora più difficile trovare una spiegazione all'attentato di venerdì al centro commerciale. Come si dice al momento tutte le ipotesi sono valide: da quella politica al gesto di un folle studente, fose più simile al misterioso assassino di Washington che a un kamikaze e che, volontariamente o meno, ha messo fine in questo modo alla sua vita.

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