VISIONI

Accardo e Piazzolla senza confini

RANALDI MARCO,ITALIA

Salvatore Accardo appartiene a quella genia di virtuosi del violino che sa d'essere presente sia come interprete che come uomo attento alle sollecitazioni culturali. Interprete fra i più ricercati del repertorio di Niccolò Paganini, Accardo nel tempo non ha esitato a spaziare nel suo repertorio, mettendosi alla pari con colleghi come Gidon Kremer o Schlomo Mintz. Rivolgendosi spesso alla contemporaneità della composizione, il nostro violinista da qualche tempo ha deciso di omaggiare Astor Piazzolla, al quale lo legava una amicizia antica, nata in tempi insospettabili. Con la consueta accuratezza e con l'ausilio di Francesco Fiore, Accardo ha rivisitato buona parte del repertorio del maestro argentino riuscendo a coinvogliare questa nuova esperienza in tre cd che saranno editi dalla Fonè di Franco Carlo Ricci. Con questo nuovo capitolo discografico Accardo conferma la sua curiosità e duttilità nell'essere musicista senza confini ideologici.

Maestro Accardo, parliamo di Astor Piazzolla, suo amico, celebrato quest'anno nel decennale dalla sua scomparsa.

Sono stato grandissimo amico di Astor Piazzolla, dal 1969, cioè dallo sbarco sulla luna degli americani perchè mi ricordo che vidi l'evento a casa sua: è una data che non si può dimenticare. Il nostro incontro è avvenuto a Buenos Aires, nel cabaret Michelangelo e io sono rimasto affascinato dalla sua musica e dal suo modo di suonare, dalla sua inventiva. Siamo diventati molto amici. Nel 1972 il suo violinista, Antonio Agri usò uno dei miei Stradivari per incidere alcune nuove composizioni. Piazzolla ne fu commosso e mi ringraziò scrivendo per me una Milonga e in seguito scrisse altre composizioni; adesso, con la nostra prima viola abbiamo ripreso alcune orchestrazioni originali e le abbiamo trascritte per archi. Per altre opere, invece abbiamo attinto agli arrangiamenti originali per archi.

Lei ha scelto questo programma dedicato a Piazzolla già dalla precedente stagione; in effetti non è solo un progetto concertistico ma segue una incisione discografica?

Si abbiamo inciso tre dischi per la Fonè di Ricci che saranno pronti a fine anno. Con Ricci abbiamo realizzato un prodotto che oltretutto rientra nella stupenda pulizia di suono e di perfezione d'incisione tipica della sua etichetta.

Lei si è sempre distino per aver prediletto le esecuzioni cameristiche affiancandosi spesso con Bruno Canino, vuol dire che suonare in piccole formazioni è formativo?

Per me la musica da camera ha una importanza fondamentale perchè insegna a suonare ascoltando gli altri, perchè quando si suona non si è soli e bisogna assolutamente ascoltarsi. E' necessario per un musicista fare musica da camera.

Lei attribuisce una notevole importanza al repertorio del `900 distinguendosi in questo da alcuni suoi colleghi che non sempre amano le sonorità contemporanee. È importante specchiarsi nella musica di oggi?

La musica di oggi è importante e soprattutto va affrontata e va suonata bene; per me hanno scritto grandi compositori come Salvatore Sciarrino, Walter Piston, Franco Donatoni, Iannis Xenakis e Kristof Penderezski. Il problema è che non sempre oggi ci sono compositori validi. E' importantissimo però suonare la musica che ci appartiene.

Chi ritiene fra i compositori italiani degni di nota?

Sicuramente Luciano Berio, Salvatore Sciarrino, Franco Donatoni, Marco Stroppa.

L'apertura verso un repertorio non essenzialmente «classico», verso le composizioni di Piazzolla ad esempio è utile per non porre più confini nel linguaggio della musica?

La musica di Piazzolla non ha confini anche se lui ha dovuto molto soffrire in patria perchè non accettavano il suo nuovo modo di scrivere tango, perchè per gli argentini il tango si balla e assolutamente Piazzolla non voleva che le sue musiche fossero coreografate. Aveva ragione la sua musica era scritta dall'animo, dal corpo, da dentro e che quando si suona si sente: noi ogni volta che suoniamo questa musica la facciamo uscire dalle viscere. Questo per dire che non ci sono confini nella musica, è importante suonarla con l'animo.

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