PRIMA

Lezioni tedesche

CASTELLINA LUCIANA,GERMANIA

Berlusconi, dicono le prime cronache, è rimasto assai male: nel corso della notte fra domenica e lunedì stava già inviando il suo messaggio di felicitazioni a Stoiber, quando l'alba gli ha recato la dolorosa notizia che la corsa a destra dell'Europa aveva trovato a Berlino uno stop. Non solo la coalizione rosso-verde torna a governare il più grande paese dell'Unione, ma non regge neppure l'ambizione cristiano-sociale di ridiventare il primo partito del paese: sia pure per soli ventimila voti il primato resta alla vecchia socialdemocrazia tedesca. La controtendenza, data per inimmaginabile solo qualche settimana fa, si è, grazie a dio, già innescata. Il risultato delle elezioni in Germania offre comunque qualche insegnamento anche alla sinistra, non solo italiana. Per la prima volta alla vigilia del voto, anziché farsi prendere dall'ansia di conquistare il centro per raggiungere la maggioranza, la Spd discostandosi dalla pratica dei propri fratelli ha capito che era proprio a sinistra, per il molto grigiore della sua politica governativa, che si era aperta una crisi di fiducia. E i Verdi hanno fatto altrettanto: arrivati all'appuntamento con un partito discreditato dalle scelte di ortodossia atlantica compiute dal loro leader, il ministro degli esteri Joschka Fischer, hanno riconquistato la loro base tradizionale riscoprendo la loro anima pacifista.

La temeraria decisione del governo di sfidare i propri alleati anche al prezzo di un totale isolamento, dicendo no alla guerra all'Iraq, sia se decisa dal solo Bush sia se «coperta» dalle Nazioni unite, ha così ridato identità ai militanti, rimobilitando chi avrebbe altrimenti potuto astenersi e comunque non impegnarsi nella indispensabile azione di conquista degli incerti.

Ma non è stata solo la guerra, sebbene questa sia stata certo la questione decisiva. Altre due scelte sono state importanti per la vittoria. La prima, quella ambientalista, cui l'alluvione ha dato insperata risonanza. Non solo i Verdi, ma anche l'Spd, hanno infatti imposto in questi anni al loro governo una serie di misure che hanno reso la Germania il più avanzato paese del mondo in materia di energie rinnovabili. SEGUE A PAGINA 3

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