L'Inter poteva volare, ma la Roma non glielo ha permesso. Il Venezia poteva sperare e invece è matematicamente ripiombata in serie B. Hector Cuper batte il palmo sul cuore dei suoi undici, ancora ubriachi del 3-1 della scorsa settimana. La Fiorentina però lotta in casa e la vittoria con gol di Vieri non è scontata come poteva sembrare. Moratti alla fine promette che Adriano tornerà a casa per il prossimo anno. All'Artemio Franchi si sentono solo i cori dei tifosi neroazzurri, l'atmosfera è surreale, con la curva Fiesole deserta quasi fino alla fine per contestare la gestione Cecchi Gori. Il tempo sembra sospeso e la capolista non gli imprime certo l'accelerazione necessaria a far decollare la partita. Alla fine come insegnano i boys di S. Siro, segna sempre lui, appunto Bobo Vieri, il gigante d'argilla. Aveva saltato l'amichevole della nazionale contro l'Inghilterra per l'ennesimo infortunio, uno strappo muscolare guarito in tempo record per mettere il marchio sulla vittoria.
Ma appunto non basta ad andare in fuga perché la Roma, a tre punti dalla testa della classifica, sfodera il miglior Emerson della stagione. In campo all'Olimpico manca il guizzo di Totti, il Bologna degli ultimi mesi è in stato di grazia e punta alla qualificazione in Champions League. Ma i giallorossi sanno affrontare l'emergenza con una lucidità chirurgica. Montella fa il suo show proiettando i sogni sul mondiale, segna allarga le braccia e plana sotto la curva Sud. Il match è nervoso, ma Emerson non perde la testa, con un'acrobazia da funambolo approfitta di un errore di Pagliuca e raddoppia. Poi c'è ancora lui, il brasiliano intercetta la palla al volo e sigla il 3 a 0. Solo Cruz sul finale mette un fermo alla disfatta con l'unico gol dei rossoblù. Guidolin non esce dall'Olimpico tranquillo sopratutto perché il Milan è tornato a vincere, tre i successi consecutivi, e a un solo punto di distanza compete per il quarto posto.
Recuperato il capitano Maldini e il passo al Chievo, che ieri ha pareggiato con il Perugia, la squadra di Ancelotti ha dato il colpo di grazia a un disperato Parma. Sostituzioni impeccabili, doppietta di Inzaghi e gol su punizione di Pirlo hanno affossato le speranza emiliane accese nei primi minuti della gara dalla rete di Di Vaio. Ma per il momento l'unica vittima certa del campionato è il Venezia condannato alla retrocessione dalla coppia uruguaiana del Lecce, Giacomazzi-Chevanton. Una meteora quella del primavera Bellello che solo per un attimo ha oscurato il successo dei salentini. Atalanta-Brescia rimandano l'appuntamento con il bilancio di fine stagione firmando un armistizio dopo l'1-1 (gol di Doni e Comandini).
Il Torino invece non aspetta e affida la salvezza a un invenzione di Franco, attaccante che gode della sua popolarità tra i patiti del fantacalcio, ma che adesso sta conquistando anche i tifosi granata. Ora che la Coppa Uefa non interessa più nessuno, e in Italia non trova spazio neanche nei palinsesti tv, il Toro ci mette gli occhi addosso, magari passando per l'Intertoto. La Champions League resta l'unica coppa prestigiosa e la Juve la insegue con Bologna e Chievo in corsa.
Il Brescia invece fa infuriare il suo ct, perdendo fuori casa con l'Udinese per 3-2. «Significa che i miei ragazzi vogliono soffrire fino alla fine. Non credo che non abbiano esperienza perché se sommiamo i loro anni ai miei facciamo il Colosseo», il commento del solito implacabile Carlo Mazzone. Una partita brutta, dice ancora, tutta colpa delle rispettive difese.
Cinque i gol in tutto e l'Udinese, grazie alla doppietta di Roberto Sosa, tornato dopo tre mesi di lontananza, raggiunge il Parma a 34 punti. Per le rondinelle l'unica nota positiva la rete di Guardiola, anche lui in campo dopo una lunga assenza per squalifica, arrivata sullo scadere dei 90 minuti.