MONDO

Dalla parte della Palestina. L'Italia riempie le piazze

LAI CAMILLAITALIA

Era il 30 marzo 1976: l'esercito israeliano ha aperto il fuoco sui manifestanti che ricordavano la confisca delle terre, l'esodo dei palestinesi e i primi insediamenti sionisti. Sei cittadini arabo-israeliani rimangono uccisi. Dopo 26 anni e 18 mesi di Intifada, le cifre dei morti sono tragicamente aumentate. Ma dopo l'ultima offensiva israeliana nei territori occupati, è salito anche il sostegno per la popolazione palestinese da parte della società civile internazionale nel mondo intero. Così ieri la «giornata della terra» è stata ricordata in tutta Italia, con manifestazioni, cortei, presidi e collegamenti telefonici con la delegazione di pacifisti internazionali in Palestina. La comunità palestinese di Napoli ha iniziato ieri lo sciopero della fame. Il presidio allestito in piazza del Gesù funziona da centro di contro-informazione e centro di raccolta firme in segno di solidarietà con le popolazioni assediate dall'esercito israeliano nei Territori Occupati. Oggi la comunità si riunirà a mezzogiorno, sempre a piazza del Gesù e ha in programma un collegamento in diretta con la delegazione italiana in Palestina. Omar, uno degli organizzatori, ci ha detto di aver ricevuto messaggi di solidarietà dalle istituzioni locali, dal sindaco Bassolino e dal presidente della provincia. Da martedì il presidio si ingrandirà di una tenda e di un caravan per rimanere fisso fino alla manifestazione della giornata conclusiva, prevista per venerdì 5 aprile.

L'allarme terroristico che ha trasformato Venezia in una città presidiata non ha impedito ai compagni veneti di scendere in piazza con le kefieh al collo. «Sharon assassino», «Pace in Palestina», «Stop apartheid», si leggeva sugli striscioni appesi sotto i portici in piazza san Marco. La manifestazione, che ha mobilitato un centinaio di persone, è stata quasi improvvisata durante tra venerdì sera e sabato mattina dal Laboratorio Morion, il centro sociale Rivolta, Ya Basta, i Giovani Disobbedienti e il Venezia Social Forum.

Anche nella Torino pressoché deserta della vigilia di Pasqua, il corteo che si è snodato da piazza Castello a piazza Vittorio, con tappa alla sede Rai, ha avuto successo con la partecipazione di circa 300 persone. Notevole lo spiegamento delle forze dell'ordine che non sono però intervenute quando uno skinhead ha tentato di entrare nel corteo.

«Dio muore in Palestina», si legge nello striscione esposto dal Forum Sociale di Frosinone presso la sede dell'Amministrazione provinciale. La popolazione della città frusinate ha partecipato numerosa al presidio delle 19, «perché la gravità di quanto accade impone una resurrezione di tutti noi», ha detto uno degli partecipanti. E ancora: sit-in a Perugia, davanti alla sede della Rai in via Masi; assemblea alla sala Forum di viale Berlinguer a Ravenna; e mostre fotografiche, concerti, letture di poesie e raccolta di fondi a Salerno, in piazza Sedile del Campo.

In Campidoglio, da ieri sera, brilla una fiaccola per la pace in Medio Oriente. «E' con lo spirito di chi sostiene la via negoziale contro quella della guerra e del terrorismo che oggi occorre sostenere la risoluzione dell'Onu che prevede il ritito dell'esercito israeliano da Ramallah», ha dichiarato il sindaco Walter Veltroni. Ma il corteo al Campidoglio, nella seconda giornata consecutiva di manifestazioni della capitale, ha criticato aspramente il sindaco di Roma, «che nelle sue dichiarazioni parla spesso dei kamikaze palestinesi - ci ha spiegato Bassam, del Forum Palestina - e non sembra mai notare il terrorismo di stato israeliano». Il presidio romano ha chiesto alle autorità il permesso di piantare una tenda davanti alla sede Onu in piazza San Marco e in ogni caso sarà nuovamente presente per tutta la giornata di domenica.

Solidarietà, ma anche e soprattutto attività concrete: richieste ai governi, sensibilizzazione dell'opinione pubblica, e una campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani, provenienti dalle colonie nei territori occupati e dai coltivatori palestinesi, ma controllati e diffusi da Israele tramite i marchi Jaffa e Carmel. Per seguire cosa sta accadendo nei Territori e seguire i pcifisti italiani, sintonizzatevi su http://jerusalem.indymedia.org e http://www.tmcrew.org/int/palestina/primavera-2002/index.htm.

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