SOCIETÀ

L'acqua polare si scalda

TERRATERRA PAOLA DESAI
DESAI PAOLAUSA/SAN DIEGO

Descrivere il clima del pianeta non è cosa facile, come sanno tutti i climatologi. E una serie di studi pubblicati negli ulti´mi due o tre mesi non fanno che con´fermare: la complessità dei fenomeni legati al cli´ma è enorme, e i pezzetti dei puzzle si aggiungono a volte in modo inaspettato. Il giornale Science del 15 febbraio riferisce ad esempio lo studio di una geofisica dell'Università di California a San Diego, la professoressa Sarah Gille, la quale ha trovato che la temperatura degli oceani meridio´nali alle medie profondità è salita quasi del dop´pio rispetto alla temperatura degli oceani nel loro insieme. In generale, gli scienziati del clima (e degli oceani) sanno che il riscaldamento globale è più forte, dunque più visibile, ai poli. Dunque è logico aspettarsi che le acque degli oceani meridionali, che circondano l'Antartico, si siano scaldate più della media. Ma i dati raccolti dalla ricercatrice di San Diego parlano di temperatura non alla super´fice, bensì in profondità: «Pensavamo che gli oceani tra 700 e 1.100 metri di profondità fossero abbastanza isolati dai fenomeni che accadono in superfice. Ora però questi risultati suggeriscono che alle medie profondità gli oceani meridionali rispondano e si scaldino più rapidamente della temperatura globale degli oceani in genere», spie´ga la professoressa Gille sulla rivista scientifica americana.

Nel suo studio, la ricercatrice californiana si è basata su dati raccolti da navi oceanografiche nonché dai «robot» flottanti sparsi negli oceani negli anni `90 nell'ambito di un programma di ri´cerca internazionale chiamato World Ocean Cir´culation Experiment («esperimento sulla circola´zione negli oceani mondiali»). I robot affondano fino a una profondità prestabilita e vagano porta´ti dalla corrente per periodi tra 10 e 25 giorni. Poi riemergono e trasmettono i dati raccolti.

La ricercatrice ha potuto stabilire che alle profondità medie la temperatura degli oceani me´ridionali è aumentata di 0,17 gradi Celsius dal 1950, quasi il doppio della tendenza media di ri´scaldamento degli oceani. Cosa questo voglia dire nel quadro generale del riscaldamento della tem´peratura terrestre non è chiaro, ma ogni dato che riguarda i poli o gli oceani meridionali è da consi´derare con molta attenzione. Gli oceani meridio´nali infatti sono un capo di una corrente che fun´ziona come una cinghia di trasmissione che porta l'acqua (più calda) superficiale dalle regioni equa´toriali verso quelle polari, e torna indietro portan´do acqua (fredda) dalle medie profondità delle re´gioni polari verso quelle ecuatoriali. Questa «cin´ghia di trasmissione» è essenziale nel mantenere il clima terrestre come è. E ogni cambiamento nelle acque nelle regioni antartiche avrà un im´patto diretto sulla circolazione negli oceani - Atlantico, Pacifico, Indiano. La professoressa Gil´le, riferisce Science, ipotizza che questa corrente si sia spostata più vicino al continente polare via via che l'acqua in profondità si scaldava.

A rendere più complicato il quadro bisognerà però aggiungere che il mese scorso un'altra ricer´ca aveva constatato che i laghi di un'isoletta del´l'Antartico, Signy Island, si sono scaldati tre o quattro volte più della media del riscaldamento della temperatura dell'aria. Un altro gruppo aveva trovato che le vallate secche dell'Antartico stesso si stanno invece raffreddando. In dicembre le mi´surazioni radar sui ghiacciai nell'Antartico occi´dentale avevano segnalato che lo strato di ghiac´cio si assottiglia rapidamente. E ogni ricerca ag´giunge un pezzetto alla comprensione di come si comporta il clima terrestre.

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