Casini, quello vero, non Pier Freddy autista di governo dell'Ottavo nano, ieri ha bloccato le nomine del cda della Rai. Tutto sembra rimandato a martedì 19, e Mmmhh! partirà proprio quel giorno che segna il nuovo corso di Viale Mazzini.
Mmmhh! è il titolo del nuovo varietà in dieci puntate di Serena Dandini, Lillo® e Neri Marcorè, scritto insieme a Claudio Fois, Ivan Cotroneo, Stefano Bises e Paola Cannatello. Andrà in onda su Raidue alle 22.50, una fascia oraria collaudata dal clan della Tv delle ragazze, perché come ci tiene a precisare Serena Dandini: "la prima serata è un terreno minato e impone l'obbligo dell'auditel, che è il primo vero direttore artistico dei programmi tv. La nostra è stata una scelta voluta, è un orario meno pressato dall'estetica dell'auditel per cui una trasmissione è bella la sera e brutta la mattina, sono i numeri a deciderlo". La signora della satira sembra soffire solo la dura legge degli ascolti, non teme invece la nuova gestione dell'azienda. E il motivo non è la formula del nuovo programma, che volge le telecamere sul costume degli italiani e non sul Palazzo, perché spiega: "sono sopravvissuta a tutti i cambi di nomine, gli artisti comunque sono dei privilegiati. - e poi aggiunge - La scelta di non fare satira con i pupazzi della politica è venuta per noia e per protesta, è inutile continuare a mettere in scena sketch sul conflitto d'interessi, li abbiamo fatti per anni e non è cambiato niente ".
Abbandonate quindi le parodie che smascheravano i tic del parlamamento - ma chissà se Neri Marcorè rinuncerà alla sua versione sagace del ministro delle telecomunicazioni - il gioco farà perno sulla televisione stessa filtro deformante della realtà, pulpito privilegiato di sfacciate tribune elettorali, ma sopratutto strumento di abbrutimento per potenziali elettori.
Un po' come per l'Ottavo nano si apriranno sipari su frammenti di palinsesti ricostruiti in studio: il Teatro delle vittorie vestito glamour per l'occasione. qui che Lillo®, Neri Marcorè e Rosalia Porcaro (Serena Dandini sarà solo la voce fuori campo) si caleranno nei panni di sgangherati conduttori, scorretti e spietati, in concorrenza tra loro per rubarsi la scena.
Al centro dello studio, su una pedana girevole a motivi optical - e tutta la scenografia (di Maurizio Marchitelli) ha un gusto retrò con l'eleganza della tv anni `60 - sarà seduto il pubblico, spettatore di uno zapping continuo, attraverso ogni linguaggio e genere televisivo. Un deus ex-machina schiaccerà i canali di un telecomando virtuale e stabilirà su quale set posare lo sguardo. Potrà scegliere la tragica esibizione di un comico che proprio non fa ridere (interpretato da Walter Leonardi), o le note swingate dei Blues Willies che si divertono a recitare la band mafiosa imposta alla produzione da un tale Don Vincenzo, la drastica promozione di un centro dimagrante, o le eroiche gesta di un'equipe di medici in prima linea intenti nel dramma delle corsie, oppure, voyeur, potrà optare per l'"autentic tv".
Carlo Freccero dunque lascia in erdità al nuovo direttore di Raidue: "un laboratorio comico per investire sul futuro - dice mentre prepara la valigia e poi ironizza - questo è il primo programma del nuovo Cda".