Da via Nievo a via de Balaguèr

PAOLA BONATELLI - VERONA

Da via Nievo a via de Balaguèr
Verona, il Comune dedica una strada al fondatore dell'Opus dei. Tra le proteste degli "atei razionalisti"
PAOLA BONATELLI - VERONA


Da Via Ippolito Nievo, scrittore garibaldino de "Le confessioni di un italiano", a via José Maria Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei. Al padre della potentissima organizzazione cattolica dovrebbe, secondo una delibera della Giunta comunale di Verona, essere dedicato un tratto di strada che fa attualmente parte di via Nievo.
Insorge il circolo veronese dell'Uaar (Unione atei agnostici razionalisti), che in città conta più di 150 soci, e raccoglie in pochi giorni trecento firme per bloccare la delibera.
"E' inaccettabile - dice Silvio Manzati, coordinatore del circolo Uaar cittadino, durante la conferenza stampa tenutasi ieri in municipio - che la Giunta faccia una scelta del genere. Una scelta che provoca una frattura nel continuum toponomastico del quartiere e nella memoria storica. E' dall'inizio del secolo scorso infatti - prosegue Manzati - che le strade dei borghi al di là dell'Adige vengono dedicate a patrioti o fatti del Risorgimento. Dalla città vecchia vi si accede attraverso ponte Garibaldi e poi via dei Mille, via Caprera, via Mameli, via Nievo appunto. Via de Balaguer è una mostruosità antirisorgimentale".
Non bastasse, a poche decine di metri dall'attuale via Nievo, in una traversa, si trova la Residenza universitaria Clivia, gestita dalla Fondazione Rui, diretta emanazione dell'Opus dei (12 collegi universitari in Italia, di cui due a Verona). "Vogliono farsi la via trionfale alla loro residenza femminile - tuona Manzati - e mi pare che questo contrasti anche con le loro regole, che imporrebbero di comparire il meno possibile, e mai ufficialmente, nelle 'cose del mondo'".
Certo, pretendere l'umiltà da una lobby che controlla i punti nevralgici dell'economia, della finanza e della politica cittadine, è già un atto di grande coraggio. Solo tra coloro che hanno firmato per il cambiamento toponomastico della via, non più di trenta firme, ci sono il rettore dell'università, l'attuale presidente della Cariverona, il direttore operativo della Fondazione Arena, il presidente dell'ordine dei commercialisti, alcuni potenti avvocati e notai, qualche ex-deputato democristiano.
Il circolo veronese dell'Uaar comunque non ha nessuna intenzione di darsi per vinto: "Oltre alla petizione con le trecento firme, che verrà presentata la settimana prossima al prefetto di Verona - precisa Manzati - abbiamo inviato una raccomandata alla Deputazione di storia patria delle Venezie, chiedendo che dia parere negativo riguardo al cambiamento del toponomastico, e lo stesso abbiamo fatto per la Soprintendenza, che pure deve esprimersi sulla richiesta".
Piccola la battaglia, grande il suo significato, anche perché circola la voce di una possibile candidatura a sindaco per il centrodestra (elezioni ad aprile) di Luigi Righetti, presidente di Athesis, società editrice del quotidiano L'Arena, membro del CdA della Banca popolare di Verona, molto vicino ad ambienti dell'Opus |dei.

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