"Forze speciali straniere combattono con noi" Il generale Fahim, origine tagika, quarantatre anni, è considerato
il successore di Ahmed Shah Massud, il comandante militare
dell'Alleanza Settentrionale ucciso da due kamikaze di Osama bin
Laden all'inizio di settembre e, ormai è convinzione diffusa, con
la collaborazione dei servizi segreti pakistani dell'Isi. Generale Fahim, può descrivere la situazione militare in cui
versa l'Alleanza Settentrionale? Abbiamo in corso diversi combattimenti sulla linea del fronte ed
in queste settimane siamo avanzati su parecchi punti, sfondando
le linee nemiche. Sono inoltre sempre più numerosi i taleban che
decidono di passare volontariamente tra le nostre file,
consegnando pacificamente le armi. Molti affermano che tra i vostri reparti siano infiltrate squadre
speciali britannici e statunitensi che avrebbero iniziato a
compiere attacchi in punti strategici ben definiti. Conferma
queste voci? Le posso solo dire che abbiamo continui contatti con i comandi
militari britannici e americani. Può essere che, in alcuni punti
del fronte, ci siano piccoli gruppi di forze speciali straniere
interessate a colpire basi di Osama bin Laden, ma oltre a questo
non le posso dire altro. Non può, o non sa dirmi altro? Non posso. La situazione è particolarmente delicata. Quanto manca Massud, la sua figura, quello che era considerato il
suo carisma, la sua esperienza, in questo frangente, come dice
lei, così delicato? Molto. La sua morte ci ha privati di un punto di forza notevole e
non le nascondo che, subito dopo l'attentato, abbiamo avuto
grosse difficoltà nel mantenere le nostre postazioni sul fronte.
Oggi, però, la situazione è cambiata in meglio. Abbiamo imparato
che le divisioni interne servono solo a rendere più forte il
nemico. C'è voluto molto tempo. E resta davvero difficile essere convinti
che il generale Dostum o Kharim Khalili continueranno ad
accettare il ruolo di secondo piano imposto loro da Massud... Le ripeto che non ci sono divisioni all'interno dell'Alleanza
Settentrionale. Il generale Dostum continua a combattere sul
fronte di Mazar-I-Sharif e Khalili controlla la situazione nel
centro del paese. Entrambi continuano a tenerci informati sulla
situazione del fronte. Inutile negare che la favorevole situazione militare di cui oggi
godete i benefici è principalmente frutto della reazione della
comunità internazionale agli attentati di New York e Washington,
nonché alla decisione degli Usa di intervenire militarmente in
Afghanistan. Questo non rischia di mettere in discussione la
vostra indipendenza e rendervi succubi delle grandi potenze? No! Siamo disposti a garantire agli Usa tutto l'appoggio militare
e logistico di cui necessitano all'interno del Paese, ma non
permetteremo mai che la loro politica interferisca con la nostra.
L'Afghanistan deve diventare una nazione libera e indipendente
com'era negli anni Sessanta e Settanta, prima del colpo di stato
di Daud. Se gli Usa pensano di poterci manovrare a causa del loro
intervento militare in Afghanistan, si sbagliano. Noi abbiamo
combattuto contro i sovietici, poi contro Hekmatyar, poi contro
la coalizione taleban-bin Laden-Pakistan. e lo abbiamo fatto da
soli, senza l'aiuto di nessuna potenza. Siamo noi i veri
protagonisti della liberazione afghana ed a noi, in quanto
afghani, spetta il diritto di guidare la nazione. Pakistan, Iran e Russia, però non staranno a guardare l'evolversi
della situazione senza muovere un dito. Siamo pronti ad accettare consigli, ma non imposizioni. Consigli anche dal Pakistan che continuate a considerare il
vostro nemico numero uno sul piano internazionale? Se la sua politica nei confronti del nostro Paese cambierà, sì,
anche dal Pakistan. Dopotutto sono nostri vicini e noi abbiamo
bisogno dell'appoggio di tutti, compresi i nostri ex nemici.
Intervista al generale Fahim, successore di Massud e comandante
militare dell'Alleanza del Nord
PIERGIORGIO PESCALI -
KHWAIA BAHAUDDIN (PANSHIR)
Ho incontrato il nuovo Comandante in Capo delle forze militari
Unifsa (Alleanza del Nord, la formazione "unitaria" dei
mujaheddin che hanno preso il potere a Kabul nel 1992 e poi sono
stati estromessi dopo una sanguinosa guerra civile dai talebani
nel 1996, e che ora sono guidati dall'ex presidente afghano
Rabbani) nel quartier generale di Khwaja Bahauddin, proprio nello
stesso compound dove avevo incontrato Massud poche settimane
prima dell'attentato che gli costò la vita.