Richiesta d'aiuto contro la follia della guerra

DON ANDREA GALLO *

LETTERA A SAN FRANCESCO
Richiesta d'aiuto contro la follia della guerra
DON ANDREA GALLO *

In occasione della Marcia Perugia-Assisi per la pace, il "cibo, l'acqua e il lavoro per tutti" di domenica prossima, ho creduto di poter invitare, tutte le donne e gli uomini di buon volontà, a partecipare a questa manifestazione.
Lo faccio inviando una lettera a Francesco d'Assisi con l'intestazione della sua "Preghiera Semplice","Oh Signore, fa di me uno strumento della tua pace".
Caro Francesco, con questi tristi ultimi eventi, non sappiamo più che pesci pigliare. Sale l'angoscia. L'ebbrezza di fare la guerra è più forte di ogni altra emozione. Quasi tutti con l'elmetto in testa. Si è intrapreso un cammino di giustizia o si è ansiosi di vendetta?
Dove troveremo la pace?
In una crociata del Nord contro il Sud?
Tu, Francesco, te la sei sempre cavata: eri in pace con te stesso e comunicavi anche con gli uccelli, col lupo di Gubbio... con tutta la natura.
Sei l'Uomo di Pace. Basta percorrere il tuo "Cantico delle creature". C'è chi dice, che sei un bravo Santo, ma lasciatelo dire, non sei adatto a ricoprire degnamente il Ministero della Difesa.
Dimmi, in confidenza, ti vanno queste frasi: "guerra umanitaria", polizia internazionale, ingerenza umanitaria, guerra al terrorismo, libertà duratura, giustizia infinita? Civiltà superiore? Credo proprio di no! A me suonano come una strana danza.
E' questa la strada migliore per fermare i tremendi tragici crimini di bin Laden e dei suoi seguaci, adoratori del dio dell'odio che distrugge le cose e uccide persone innocenti?
A proposito, che ne dici, Santo Francesco, della nostra Amata Chiesa? Ci sono a Roma, in questi giorni, vescovi di tutto il mondo. Pregano (e ci sta bene). Troppa prudenza, nonostante le illuminazioni del papa.
Il "non licet" alla guerra non è chiaro, non è perentorio.
Certamente avrai incontrato in Paradiso S. Ambrogio, Vescovo di Milano nel quarto secolo, quando la sede dell'Impero era in quella città lombarda.
Alla notizia della strage di Tessalonica, il vescovo impedì all'Imperatore Teodosio, cristiano, di partecipare alla messa in chiesa. Che segno limpido!
Dell'Ulivo è meglio che non te ne parli. E' solo equilibrismo, non politica.
Caro Francesco non sei abituato alle bugie, lo sappiamo.
Senti questa, tra le tante, è ufficiale: "la guerra è contro il terrorismo e si colpiranno solo i terroristi in modo chirurgico senza vittime innocenti".
Ce l'aveva detto Don Milani, oltre trent'anni fa, che è una grossa bugia: "Lettera ai Cappellani militari".
Il papa genovese Benedetto XV si sarà certamente ispirato a Te, caro Francesco, quando nel 19127 scrisse all'Imperatore d'Austria e al Comando Alleato definendo quel primo conflitto mondiale: "Inutile strage". Non fu ascoltato. Le conseguenze della "Vittoria" le conosciamo tutti. Nazismo, fascismo, seconda guerra mondiale.
Caro Francesco, sta succedendo una cosa molto triste e preoccupante per la stessa democrazia. Chi è decisamente contro la guerra, proponendo alternative a breve e a lungo termine, viene definito, da molti, in modo dispregiativo: disfattista, terrorista, non patriota, folle. Non è degno di essere ascoltato.
Per i migranti le conseguenze sono più tragiche.
C'è chi ha anche scritto sui muri: "clandestino-terrorista".
Possibile, che nella tanto declamata cultura occidentale, non si possano delineare percorsi faticosi, ma nuovi e inediti? Ci vorrebbe il tuo amico padre Balducci con la sua Università della Pace. A mons. Tonino Bello, vescovo, che non mancava mai alla Perugia-Assisi con Pax Cristi, gli hanno fatto venire l'ulcera tanti benpensanti. E' morto.
Era andato nella bombardata Serajevo, senza armi, e dialogò con musulmani, ortodossi e cristiani.
E intanto l'Onu agonizzava.
Anche tu, Francesco, nel ducento ti sei recato, umile "rappresentante del Dio Altissimo" a Damietta presso il sultano, che ti accolse con tutti gli onori, per scongiurare la disfatta dei Crociati. Pensi che si voglia nuovamente far risorgere uno scontro di civiltà?
Francesco, ci devi dare una mano, una mano forte, per essere forti nella pace, nella giustizia, per denunciare, sconfiggere, isolare, "tutti" i terrorismi del pianeta. E sono tanti.
Francesco, quale svolta epocale, quale terzo millennio ci attende? Tu lo sai, spesso siamo stanchi di lottare, sovrastati dalla manipolazione della comunicazione. Ci assale la paura.
Ora, dopo l'attacco delle armate sofisticate dell'impero d'occidente, pronto a colpire altri paesi, siamo ancora più terrorizzati!
Vogliamo ritrovare l'ottimismo storico e far rinascere la speranza.
Ecco perché vogliamo salire tutti ad Assisi domenica prossima. Vorremmo tornare alle nostre case con più chiarezza e con un'altra invocazione della tua "Preghiera Semplice": "Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce".
Ciao Francesco.
* Comunità San Benedetto al Porto, Genova

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