Noi Taleban,
"pazzi"
per il Corano
La lussuosa villa di Mullah Omar, il leader indiscusso dei
Taleban e investito del titolo di amir-ul-momineen,
comandante della fede, sorge a Kandahar, nel sud
dell'Afghanistan. Ciò che a noi importa è seguire la parola di Allah e modellare il
nostro Stato in una società islamica. L'opposizione afferma che senza l'appoggio militare e finanziario
del Pakistan, voi "studenti di teologia" non sareste mai nati e
non resistereste un minuto. Non le chiedo se questa affermazione
sia vera o no perché penso che la risposta sarebbe scontata, ma
le chiedo: quanto conta il Pakistan per voi? Le rispondo comunque: è vero, senza il Pakistan noi non
esisteremmo. Ma neppure Rabbani, Massud, Ismail Khan
esisterebbero. Sono loro che debbono ringraziare il Pakistan se i
russi se ne sono andati dall'Afghanistan. Cosa sarebbe Rabbani se
non avesse avuto l'appoggio del Pakistan? Abbiamo combattuto
assieme il diavolo comunista e l'abbiamo vinto. Poi loro si sono
ubriacati di potere e hanno portato solo morte e distruzione per
quattro anni in Afghanistan. Noi, i Taleban, ispirati dalla
parola di Allah, abbiamo riportato la pace e la stabilità nel
paese. Le concedo che in gran parte dell'Afghanistan, almeno nelle
regioni meridionali, oggi ci sono una pace ed un benessere
relativi, ma non mi ha risposto alla domanda su quanto conta il
Pakistan per voi... Il Pakistan è un paese fratello che vuole aiutare l'Afghanistan a
ritrovare la pace nella fede di Allah. La grande maggioranza delle vostre decisioni sono state
aspramente criticate dalla comunità internazionale. Lei può
spiegare che la distruzione dei Buddha sia stata dettata dal
tentativo dell'Unesco e di una commissione europea di offrire
milioni di dollari per salvare delle statue mentre attorno ad
esse milioni di contadini lottano per la sopravvivenza; può
sostenere che l'imposizione del burqa sia, di fatto, coercitiva
solo per le donne di Kabul e può giustificare la censura
televisiva col fatto che la vostra è una società tradizionalista.
Ma non crede che tutto questo danneggi la vostra posizione agli
occhi del mondo esterno proprio nel momento in cui avete
maggiormente bisogno del suo sostegno? Noi abbiamo i nostri principi e intendiamo rispettarli. Se questo
è un peccato agli occhi del mondo, ebbene, siamo pronti a subirne
le conseguenze qui in terra per raccogliere i frutti nel paradiso
di Allah. Voi occidentali ci considerate pazzi, lo sappiamo bene,
ma noi seguiamo solo ciò che dice il Corano. Noi consideriamo
decadente il vostro sistema di vita, eppure non interferiamo
sulle vostre decisioni. Solo perché non ne avete la possibilità... Probabilmente ha ragione. Nel mondo condividete la fede con un miliardo di musulmani,
eppure solo tre Stati, per un totale di 140-150 milioni di
islamici, riconoscono il vostro governo. Le chiedo: gli altri
800-900 milioni di musulmani sono tutti dei corrotti? Lei mischia la fede con il governo di pochi uomini. Non tiene
conto degli interessi economici, delle strategie geografiche,
delle alleanze militari e politiche. Un altro punto a vostro sfavore è l'ospitalità che concedete a
Osama bin Laden. Osama è già stato processato da una corte islamica che non ha
trovato alcuna prova a suo carico. Nel caso trovassimo prove
convincenti che lo condannino, siamo pronti a consegnare Osama
bin Laden ad un tribunale che comprenda membri graditi anche
all'Occidente. Perché non accettate di formare un governo di coalizione con
l'Alleanza settentrionale di Massud e Rabbani? Non è vero che non accettiamo. Vogliamo solo sapere quali sono le
loro condizioni e su quali parametri si basa la discussione. A
queste semplici domande Massud e Rabbani non hanno mai
risposto. E' consapevole del fatto che nel mondo siete conosciuti più per
le vostre leggi contro le donne che per la vostra reale politica
interna? Non abbiamo mai emanato leggi contro le donne. No? E il divieto di lavorare, di studiare, di circolare
liberamente per le strade: come le chiama queste? Tradizioni. Deve capire che l'Afghanistan è un paese che cammina
molto lentamente. Cambiare radicalmente le tradizioni significa
sconvolgere completamente la società e perderne il controllo. Quindi non esiste libertà di scelta per la donna afghana. Volente
o nolente deve rimanere dietro quel burqa che la estranea dalla
società? Vede, voi siete abituati ad utilizzare le donne come bei fronzoli
che allietano la vostra vita. Per noi invece la donna deve essere
parte integrante della società e cuore della famiglia. Inoltre
non è vero che la donna afghana è emarginata: chieda allo Swedish
Committee for Afghanistan qual è la percentuale di donne che
frequenta le scuole nel nostro paese. Non voglio dirglielo io, lo
chieda agli svedesi. Vada all'università di Kabul. In alcune
facoltà, come quella di medicina, la percentuale di donne
iscritte supera quella dei maschi. In conclusione, quale soluzione vede per l'Afghanistan? Jihad.
Intervista al mullah Omar, leader
del regime afghano: l'Islam e bin Laden, le donne e i Buddha.
"Noi siamo la stabilità". Ma l'unica strada è "la Jihad"
PIERGIORGIO PESCALI -
KANDAHAR (AFGHANISTAN)
Giovane, trentanove anni, Omar è uno dei personaggi più
misteriosi dell'Afghanistan insieme a suo cognato, Osama bin
Laden, la primula rossa del terrorismo internazionale che gli
americani vorrebbero ma che i Taleban proteggono.
Omar per i suoi oppositori è un pupazzo nelle mani dei servizi
segreti pakistani, per i suoi sostenitori è un eroe della guerra
anti-sovietica e il suo unico occhio, le quattro ferite in
diverse parti del corpo ne sono la migliore testimonianza.
La sua voce, durante l'intervista, è pacata, le parole misurate
con cautela.Il governo Taleban di Kabul è riconosciuto solo da tre stati:
Arabia saudita, Emirati arabi uniti e Pakistan. Come spiega
questo isolamento politico?